10 cose che non fai più da quando esiste internet

La rete ha cambiato radicalmente il nostro vivere quotidiano. Ecco alcune delle cose che non facciamo più ormai da molti anni

Noleggiare un film

Ve le ricordate le videoteche o siete troppo giovani? Erano dei locali con tutte videocassette sugli scaffali, o meglio, sugli scaffali c’erano le custodie vuote con immagini spesso fotocopiate della locandina, le videocassette vere o proprie le aveva il “videotecaio”

Si andava lì per noleggiare le ultime uscite. C’erano anche i film di Jean Claude Van Damme…ma che ne sapete voi nati negli anni 2000!

E siccome ancora non esisteva YouPorn, nelle videoteche c’erano anche delle stanzette off-limits riservate ai maggiorenni dove prendere in prestito i film di Moana Pozzi e i capolavori di Mario Salieri.  

10 cose che non fai più da quando esiste internet

Aspettare lo sviluppo delle foto

Sviluppo delle foto? In che senso? Eh sì cari giovanissimi che per sbaglio siete capitati su questa pagina, in un tempo lontano le foto non rimanevano impresse nella “galleria” dello smartphone ma si usavano le macchinette fotografiche: scatolette complicate da portarsi dietro quando si andava in gita con la scuola o in vacanza. Le foto rimanevano dentro un rullino che una volta esaurito andava portato dal fotografo che poi dopo qualche ora, o giorni, ti restituiva le fotografie su pellicola. Per questo non ne scattavamo tante come voi, perché ogni foto aveva poi il costo aggiuntivo dello sviluppo. Ecco forse perché i ricordi, un tempo, erano più preziosi di adesso.

Perdere di vista i compagni di classe

Una volta ci si perdeva di vista e in alcuni casi era anche bello farlo! Notizie dei vecchi compagni o di un professore particolarmente antipatico si potevano reperire solo durante gli incontri occasionali. Eravamo all’oscuro riguardo ai destini altrui. Poi è arrivato Facebook.

Fare la fila davanti alla cabina telefonica

Le cabine telefoniche, quanti ricordi, era lì che si andava, con un po’ di gettoni in mano (sapete cosa sono?) quando bisognava telefonare a casa per tranquillizzare i nostri genitori, poi, quando siamo cresciuti, le cabine sono diventate il teatro di pazzesche litigate tra fidanzati e la comunicazione cascava sempre quando stavi per fare pace, così che dovevi ricominciare tutto da capo. Ma siccome non eri mai il solo che doveva comunicare urgentemente con casa o con la fidanzata, spesso dovevi fare la fila, a debita distanza, perché ancora eravamo abituati a farci i fatti nostri.

Chiamare il “tecnico”

Una volta funzionava così: se avevi un problema in casa, come per esempio un rubinetto gocciolante, una finestra bloccata, la TV sintonizzata male etc, allora dovevi chiamare il “tecnico”. Il tecnico era generalmente un operaio o un artigiano specializzato in mansioni ben specifiche. Il tecnico arrivava vestito da tecnico, cioè con la tutina blu e la maglietta bianca un po’ sporca, e risolveva il problema, però poi bisognava pagarlo (quasi sempre a nero)

Adesso invece funziona diversamente: se hai un problema in casa prima cerchi la soluzione on-line, poi guardi il video tutorial su YouTube e alla fine risolvi da te. Solo che alla fine non risolvi niente e allora devi chiamare il tecnico.

Cercare un numero sull’elenco telefonico

Non c’erano i cellulari e quindi non c’erano neanche le rubriche! C’era però l’elenco telefonico che era un librone con i numeri di telefono di tutti! Se abitavi a Roma  di elenchi ne avevi addirittura due, una dalla A alla M e l’altro dalla N in poi. In genere si trovavano vicino all’apparecchio del telefono e venivano consultati, scervellandoti con l’alfabeto, se ti serviva di sapere il numero di qualcuno. Spesso però venivano usati anche per cercare cognomi strani a cui telefonare e fare gli scherzi telefonici. (Mi scusi signora Bocchini, io e i miei amici spesso non avevamo niente di meglio da fare)

Consultare un’enciclopedia

Forse le vecchie, preziose e ingombranti enciclopedie sono sopravvissute e ancora resistono sugli scaffali delle case, ma sono ormai pezzi d’antiquariato, nessuno le consulta più perché adesso si va direttamente su Wikipedia e prima ancora si usavano i CD-ROM, eppure a molti di noi quei libroni così imponenti sono serviti tanto. Peccato. Consultarle ti faceva esplorare mondi nuovi, perdersi tra le sue pagine mentre cercavi l’argomento che ti serviva era un grande arricchimento culturale. La barra di ricerca di Google ci ha semplificato la vita ma ci ha tolto il piacere della scoperta causale.

Guardare una serie tv, senza spoiler

Più che serie tv all’epoca c’erano i telefilm: Dallas, Starsky & Hutch, il tenente Colombo e così via. Pii arrivarono le “Soap- opera”: pallosissimi sceneggiati che guardavano le nostre nonne e in cui c’era sempre un’attrice che si chiamava Grecia Colmenares. Della parola spoiler, a quei tempi, veniva ignorato proprio il significato. Anche perché ma cosa volevi spoilerare? Beautiful? E perché mai, tanto stanno praticamente allo stesso punto da circa cinquantanni!

Cercare lavoro tra gli annunci sui giornali.

Una volta si consultavano gli annunci, poi si mandava un bel curriculum per posta e poi si aspettava una risposta che molte volte non arrivava mai.

Adesso si apre LinkedIn, si manda un bel curriculum per e-mail e poi si aspetta una risposta che molte volte non arriva mai. Una volta non arrivava perché serviva una raccomandazione, adesso non arriva perché il lavoro non c’è.

Scrivere lettere a mano

Con Internet e Whatsapp, scrivere dei  bigliettini alla compagna di banco o al fidanzato del momento, non si usa più. Triste storia di una fine romantica. Prima delle nuove tecnologie scrivere era il modo più “tecnologico” e l’unico in realtà, per poter comunicare con un’altra persona. Ora, con i nuovi mezzi a disposizione, la pratica dello scrivere un biglietto e, figuriamoci una lettera! È diventata cosa passata e ciò è un peccato, poiché tutti scrivono ciò che pensano, il problema è che in pochi sanno farlo bene.

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Redazione

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