Christian la nostra recensione

La nuova serie con Edoardo Pesce e Claudio Santamaria disponibile su Sky è abbastanza deludente

Trama

Christian è un criminale quarantenne che per lavoro mena lla gente su ordine di Lino, boss della “Città-Palazzo” in cui vivono entrambi, insieme ad Italia, la madre di Christian, malata di Alzheimer; Davide, figlio di Lino e miglior amico di Christian; Rachele, una vicina di casa tossicodipendente; Tomei, un ambiguo e cinico medico clandestino del quartiere; e altri personaggi minori che gravitano in questo mondo di degrado e bassa criminalità.

Improvvisamente sulle mani di Christian appaiono due stimmate e mentre torna a casa stravolto dall’avvenimento vede il corpo senza vita di Rachele, morta qualche minuto prima di overdose e la resuscita miracolosamente.

Il Cast

“Christian” senza dubbio ha nel cast il suo punto migliore.

Edoardo Pesce si trova molto a suo agio in una parte che in questo momento, in Italia, avrebbe potuto interpetare solo lui. Convincente e ironico in un personaggio che lo lascia libero di dare il meglio.

Silvia D’Amico nei panni della tossicodipendente Rachele riesce a dar vita ad un personaggio fragile, dolce, ingenuo ma anche a suo modo sensuale. Molto meglio qui che in “A casa tutti bene”

Lina Sastri è Italia, la madre di Christian. Qui non c’è molto da dire, Lina Sastri è Lina Sastri, una delle migliori attrice italiane, qualsiasi parte lei la fa bene, che sia un film, una serie TV o in teatro.

Giordano De Plano è Lino, boss del quartiere. Questi personaggi gli stanno danno una nuova carriera, anche qui, come era già successo in “La terra dell’abbastanza” il suo “cattivo” è apprezzabile.

Antonio Bannò, dovremmo parlare di novità, ma ormai non è più così. Attore molto talentuoso che dopo poche scene in “Suburra-la serie” ha recitato anche in “Vita da Carlo” con Verdone. Molto bravo.

Claudio Santamaria si vede poco ma il suo “postulatore” (colui che per conto del Vaticano si occupa di indagare sui fenomemi miracolosi) è un personaggio complesso, tormentato e pieno di sfaccettature. Un personaggio difficile da interpretare ma Santamaria vince la sfida.

La recensione

Christian tutto sommato è una serie che non annoia pur non tenendo di certo lo spettatore incollato al divano. La storia è originale, a tratti dissacrante e questo per una serie italiana è già moltissimo; tuttavia non riesce a staccarsi dal suo essere un fumetto abbastanza piatto e circoscritto. La serie non decolla, non ha colpi di scena e sembra restare imprigionata in quella città-palazzo dov’è ambientata. Molto lontana come qualità e coinvolgimento da emotivo da Gomorra o da altre serie che stanno riscuotendo successo adesso, per esempio Yellowstone.
Si può guardare, ma senza troppe aspettative.

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Redazione

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