Elite 4, la nostra recensione senza spoiler

La serie TV spagnola di Netflix è già arrivata alla quarta stagione, ma aveva già rotto le palle dopo la seconda. Ormai è una telenovela.

Diciamolo chiaramente e senza girarci intorno, i ragazzetti di Las Encinas ci avevano già stancato dopo la seconda stagione. Eccessivi fino all’inverosimile sono diventati ben presto delle macchiette, dei personaggi da fumetto scadente. Non descrivono la realtà della loro generazione ma non sono neanche dei buoni personaggi da finzione, per questo si incastrano bene in una sceneggiatura debolissima che non riesce a raccontare niente.

Ci sono bastati pochissimi istanti per restare delusi da questa stagione, l’arrivo del nuovo preside un po’ nazista non dà lo scossone che ti aspetti. Deludenti anche le new entry del cast, soprattutto Ari Blanco, conciata come una Morena Baccarin dei Visitors in versione quaglia. Mancano da morire Lucrecia e Polo, ma sopratutto nessuno riesce a colmare il vuoto lasciato da Carla, Ester Exsposito.

Elite 4, la nostra recensione senza spoiler

Restano i due protagonisti principali, Samuel e Guzman, interpretati da Itzan Escamila e Miguel Bernadeu, che sono in pratica gli unici due attori rimasti fuori da quel gruppo che gli spagnoli stanno usando per fare qualsiasi cosa destinata a finire in televisione.

Elite 4, la nostra recensione senza spoiler

Fallito miseramente anche il tentativo di proporre nuove tematiche. Se prima c’era la distinzione sociale, il pregiudizio, l’omofobia e la famiglia, questa volta provano a trattare di abusi, violenze e sessimo. Il modo in cui raccontano questi temi così importanti e verso i quali serve maggiore sensibilità però risulta monotono, pieno di stereotipi e finisce per far acqua da tutte le parti

Qualcosa tuttavia si salva anche nella quarta stagione, per esempio alcune location di Madrid come lo Sky Bar e il Club del lago, o le storie e gli sviluppi nella personalità di Cayetana e Rebe che meritano di essere promossi.

Apprezzabile anche il cammeo di Nadia che ci ha fatto fare un salto indietro nel tempo e i riferimenti a Nano. Per il resto, durante la visione abbiamo avvertito noia, nonsenso e fastidio. In particolare, l’evoluzione del rapporto di Guzman e Nadia e di Omar e Ander ci hanno profondamente deluso perchè hanno stravolto completamente ciò che ci era piaciuto nelle scorse stagioni.

Per finire diciamo che la stagione è da dimenticare, la produzione avrebbe dovuto mettere la parola fine alla storia dopo la seconda/terza stagione e invece già si parla di una quinta. Una versione giovanile del Segreto molto lontana dalle migliori serie presenti su Netflix.

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