I limiti dell’Intelligenza Artificiale

Per adesso è solo un gigantesco archivio. Sono ancora molti i limiti dell’Intelligenza Artificiale

I Limiti dell’Intelligenza Artificiale sono ancora molti, anzi moltissimi. Per adesso abbiamo a che fare più che altro con un gigantesco archivio, che è sì veloce, comodo, a volte stupefacente, ma non è intelligente.

L’AI è ancora una specie di Wikipedia super potenziata. Essa è in grado di riperire informazioni su qualsiasi cosa, le elabora, le contestualizza ma non ragiona.

Facciamo un esempio pratico. Se chiedessimo a un’intelligenza artificiale la “cura per il tumore” lei ci illustrerebbe tutte le cure scoperte. Comporrebbe un articolo con i risultati migliori ottenuti, farebbe delle comparazioni statistiche etc, ma non sarebbe in grado di scoprire una cura definitiva.

I limiti dell'Intelligenza Artificiale

Certo, parliamo comunque di un grande balzo in avanti che potrebbe cambiare la storia dell’umanità, ma è ancora un’ipotesi.

L’intelligenza artificiale può davvero rappresentare una rivoluzione, consentendo alle aziende di ottenere una maggiore efficienza, ridurre i costi e rafforzare il business in molti modi. Ma non è impeccabile.

I limiti dell’Intelligenza Artificiale

I tre maggiori limiti dell’intelligenza artificiale sono:
(1) L’intelligenza artificiale può essere tanto intelligente o efficace quanto la qualità dei dati che le fornisci

(2) Bias algoritmico

(3) La sua natura di “scatola nera”.

Imprecisione nell’analisi dei dati

L’unico modo in cui i programmi di intelligenza artificiale possono apprendere è attraverso le informazioni che gli forniamo. Ma se i dati forniti al programma sono incompleti o inaffidabili, i risultati potrebbero essere imprecisi o distorti. Quindi, l’intelligenza artificiale può essere intelligente o efficace solo quanto la qualità dei dati che le fornisci.

Ad esempio, nel 2014 Amazon ha iniziato a utilizzare un programma di intelligenza artificiale per esaminare i nuovi candidati al lavoro. È stato addestrato utilizzando i curriculum inviati nei 10 anni precedenti, in cui la maggioranza era di sesso maschile. Il sistema ha concluso erroneamente che essere maschi era la qualità preferita per i nuovi assunti e ha iniziato a cancellare le candidate donne.

Bias algoritmico

Gli algoritmi sono un insieme di istruzioni, che possono o meno essere scritte da un programmatore umano, che una macchina segue per completare un determinato compito. Ma se gli algoritmi stessi sono difettosi o distorti, ti mostreranno solo risultati sbagliati e non possiamo fare affidamento su di loro. I difetti emergono principalmente a causa del modo in cui i programmatori hanno progettato l’algoritmo favorendo alcuni criteri personali. questo tipo di errore è chiamato “Il pregiudizio algoritmico” ed è comunemente presente su grandi piattaforme come siti di social media e motori di ricerca.

Ad esempio, un team di Facebook ha creato un algoritmo per rimuovere i discorsi di odio nel 2017. Ma è stato successivamente riferito che l’algoritmo ha rimosso i discorsi di odio sugli uomini bianchi ma ha consentito i discorsi di odio contro i bambini neri. Poiché l’algoritmo è stato progettato per filtrare solo categorie ampie come “bianchi”, “neri”, “musulmani”, “terroristi” e “nazisti” e non sottoinsiemi specifici di categorie.

La natura della “scatola nera” dell’AI

L’intelligenza artificiale è rinomata per la sua capacità di apprendere da grandi volumi di dati, di scoprire i modelli sottostanti e di prendere decisioni basate sui dati. Ma anche se il sistema produce rapidamente risultati accurati ogni volta, c’è un grosso svantaggio: il sistema di intelligenza artificiale non può esprimere o spiegare come è arrivato a questa conclusione. Quindi, questo solleva automaticamente la domanda: come possiamo fidarci del sistema in questioni molto delicate come la sicurezza nazionale, la governance o iniziative imprenditoriali ad alto rischio? Semplicemente non possiamo.

Conclusioni.

Siamo agli albori, l’inizio di una nuova era in cui l’Intelligenza Artificiale verrà utilizzata sempre di più. Quello che ci riserva il futuro non possiamo dirlo. Molti lavori spariranno, altri ne nasceranno. L’impatto che l’AI avrà sul nostro mondo sarà gigantesco, ma avverrà nel tempo. Noi abbiamo deciso di non usare l’intelligenza artificiale per scrivere articoli, scriviamo ancora a mano. E se la useremo sarà solo per scherzare, come abbiamo già fatto quando abbiamo chiesto a un’intelligenza artificiale di insegnarci a far atterrare un aeroplano.

Importante però è non rimanere indietro. Accettare questa nuova tecnologia, sfruttarne il potenziale e capirla. Senza demonizzarla, averne paura o mettersi agli angoli delle strade per urlare a tutti che sta arrivando la fine del mondo.

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Redazione

La nostra redazione comprende vari articolisti che imparerete a conoscere di volta in volta leggendo post specifici. Il lavoro di "squadra" rimane identificato come redazione

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Una risposta

  1. 19 Aprile 2023

    […] Nonostante i limiti dell’intelligenza artificiale essa può essere uno strumento molto potente nel campo della diagnosi medica. Grazie alle sue capacità di analisi dei dati, può aiutare i medici a identificare i problemi più velocemente e con maggiore precisione. Inoltre, l’utilizzo dell’IA per la diagnosi può ridurre i costi legati alla visita medica. […]