Il pagellone politico del 2022

Quali sono stati i migliori e i peggiori politici dell’anno che sta finendo?

La nostra, diciamocelo chiaramente, è una classe politica profondamente mediocre. Eppure come in tutte le situazioni c’è chi riesce a distinguersi in meglio, ma anche in peggio.

Il pagellone politico del 2022

Renzi e Calenda. 6 e mezzo

Sufficenza larga e meritata per il duo che quest’anno ha dato via al Terzo Polo. Complice anche la soglia di sbarramento il matrimonio tanto annunciato tra Azione e Italia Viva alla fine si è celebrato ed entrambi gli schieramenti sono riusciti a far eleggere qualche loro rappresentante di spessore sia alla Camera che al Senato. Durera? Secondo noi sì, i matrimoni d’interesse (reciproco) durano sempre. Il Terzo Polo nel 2023 crescerà ancora, anche se sarà molto difficile riuscire a raggiungere percentuali superiori al 10 o 12%.

Salvini. 4

Ha dilapitato tutto il suo consenso e riportato la Lega ben sotto il 10%. Gli italiani dopo averlo osannato per un po’ si sono stufati di lui e l’hanno abbandonato. I tempi in cui chiedeva pieni poteri sono lontani e non torneranno mai. Fortunatamente per lui la Meloni ha bisogno della Lega per governare e quindi è costretta a tenerselo. Ha provato a riprendersi il Viminale ma non c’è riuscito, adesso fa il ministro delle infrastrutture ma in pratica gioca ancora a fare il ministro dell’interno e mette bocca su tutto, anche quando dovrebbe stare zitto, cioè sempre. Abbiamo la sensazione che in qualche modo si renderà protagonista anche nel 2023, facendo scoppiare una crisi di governo o perdendo definitivamente la guida della Lega. Teniamolo d’occhio.

Enrico Letta. 5

Ha sbagliato quasi tutto. Si è fatto trasportare dalle correnti del PD senza mai riuscire a imporre una direzione. Ha sostenuto il Conte bis e ha sbagliato a farlo. Ha sostenuto Draghi ma non ha fatto niente per proteggerlo dagli attacchi di Conte. Ha sbagliato la campagna elettorale con quella cretinata degli “occhi da tigre”. Anche con le liste elettorali ha combinato un disastro facendosi dettare i nomi dalla solita “ditta”.
Si è dimesso dopo il pessimo, ma non terribile, risultato alle elezioni, ma le sue dimissioni sono una specie di post-datato, arriveranno. Come voto in pagella meriterebbe un bel 3! Ma gli diamo 5 per 2 motivi.
Il primo è che Enrico Letta è una persona per bene.
Il secondo motivo, molto più importante, è la sua posizione sulla guerra in Ucraina. Si è rivelato per quello che è sempre stato: un atlantista convinto. Lo è per scuola, per storia e per formazione. In molti sono stati spiazzati da questa sua scelta ma lui è solo rimasto fedele a se stesso. Perché, e questo solo chi è accecato da antipatie personali non lo sa, Letta e Renzi, escluse le faccende personali, politicamente come posizioni e idee sono molto simili.
Non sappiamo che ne sarà di lui dopo il congresso del Partito Democratico, ma gli auguriamo il meglio.

Il pagellone politico del 2022

Berlusconi. 3

Ormai sembra la caricatura dell’uomo che era. Ma attenzione, lui non è cambiato, a cambiare è stata la percezione che gli italiani hanno di lui. Una volta alle sue barzellette maschiliste e sessiste ridevano, ora le trovano patetiche e superate. Berlusconi non viene visto più come l’uomo brillante di un tempo, appare per quello che è: un signore anziano, con parecchie ombre nel suo passato, non più in grado di trasmettere sicurezza o competenza. In più il suo legame con Putin è davvero inquietante. Il suo peso nel governo è pressoché nullo, i suoi deputati sarebbero pronti a lasciarlo solo anche domani. Nel 2023 sarà una fastidiosa comparsa in attesa della pensione.

Giuseppe Conte- Senza Voto

“Davanti a noi sta un uomo inquietante, che ha accettato di presiedere due governi di segno opposto senza batter ciglio, annegando la politica in un pantano di potere senza idee”. (Biagio De Giovanni)

Questo è Giuseppe Conte. Una truffa. Un difetto di fabbrica del sistema. Il populismo pericoloso che manda a monte le democrazie.

Il pagellone politico del 2022-giuseppi


Un uomo con due facce, senza storia politica alle spalle, senza formazione. Mediocre. Pomposo. Falso. Un arruffapopoli sintesi dell’Italia peggiore.
Capace di sacrificare ogni cosa e ogni ideale per il potere. Un uomo che cambia idea su tutto. Prima vota a favore degli aiuti all’Ucraina e poi li rinnega, solo per dirne una ma di situazioni simili ce ne sono a decine. I decreti sicurezza solo per aggiungerne un’altra. Ma Conte non è il problema, è la conseguenza. Finché ci saranno elettori italiani talmente ignoranti da farsi fregare da uomini simili ci saranno sempre un Conte e un M5S.
Purtroppo ce lo dobbiamo tenere ancora a lungo, complice anche un PD che non riesce a staccarsi dall’abbraccio tossico che lo sta uccidendo.

Mario Draghi. 9 e mezzo

Non si è limitato a salvare il Paese da una morte certa durante e dopo la pandemia. Ha ridato all’Italia quel lustro e quel prestigio che merita e che non vedevamo da quando? Forse da sempre. Uno degli uomini più autorevoli del mondo e che non ha bisogno di presentazioni nè di taroccare i curriculum come qualcun altro. Durante le prime fasi della guerra in Ucraina si è caricato non l’Italia, ma tutta l’Europa sulle spalle e adesso, grazie a lui, abbiamo riserve energetiche a sufficienza per poterci svincolare dai ricatti russi. Abbiamo permesso a una mezza calzetta come Conte di cacciarlo, ma sarebbe andato via comunque nel 2023, questo perché come italiani non sappiamo rinunciare alla nostra mediocrità, ma anzi, ne andiamo perfino orgogliosi.
Ci mancherà. Tanto. Non immaginiamo ancora quanto ma lo scopriremo presto.

Giorgia Meloni. 7

Il Presidente del Consiglio. Non è la nostra politica preferita, tutt’altro, e in passato l’abbiamo anche presa amabilmente un po’ in giro, ma ha vinto le elezioni. Poteva stravincerle e cancellare per sempre Conte e il M5S, le sarebbe bastato assumere posizioni meno radicali sul reddito di cittadinanza ma non l’ha fatto.

Ha letteralmente divorato Salvini prendendosi gran parte del suo consenso ed è riuscita a marginalizzare in modo definitivo Berlusconi. Il suo partito è stato l’unico a non partecipare al governo Draghi, la coerenza è stata premiata ma se vogliamo analizzare un po’ più a fondo la cosa allora possiamo anche dire che lei ha vinto le elezioni stando ferma.

Il pagellone politico del 2022-giorgia meloni

Ha semplicemente intercettato quel “malcontento generale” che in passato aveva premiato il M5S e poi la Lega. Quella gigantesca bolla sotterranea, pesante più del 20%, che si muove nel sottosuolo del tessuto sociale italiano e che di volta in volta si sposta causando dei veri e propri terremoti. Per Giorgia Meloni era semplicemente arrivato il suo turno. Adesso sta ancora vivendo di rendita grazie al lavoro di Draghi, si intesta successi che non suoi, come il tetto al prezzo del gas, e incredibilmente c’è qualcuno che le crede. Il difficile per lei arriverà, il suo governo potrebbe potenzialmente rappresentare un vero disastro per l’Italia, ci auguriamo di no. Un 7 per la scaltrezza ma il suo lavoro deve ancora cominciare. Sarà sicuramente la protagonista del 2023.

Il presidente Mattarella. 10

L’unico di cui andare veramente orgogliosi. Una guida saggia, determinata e silenziosa. La sua presenza discreta ma forte si è sempre fatta sentire durante i momenti più difficili vissuti dal Paese. Costretto a tornare al Quirinale da una calasse politica che non è stata in grado di sostituirlo ha risposto presente, per il bene di tutti. Non sappiamo cosa succederà nel 2023, il presidente ha tutto il diritto di ritirarsi, ma ci auguriamo che resterà alla guida di questo nostro disgraziato Paese almeno per un altro anno.

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Redazione

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