Il PD sta morendo e lo sta facendo senza onore né dignità

L’alleanza con i 5 stelle si è trasformata per i Democratici in una straziante agonia. Puntare tutto su Conte è stato un suicidio politico. Un partito da rifondare.

Un partito che si è consegnato a quel nemico nato con l’intento di distruggerlo, il triste tramonto di una comunità politica che nel bene o nel male ha tenuto in piedi la Nazione dall’ultimo governo Berlusconi fino a oggi.

Proprio adesso che con Mario Draghi il PD poteva mettersi di nuovo al servizio del Paese portando in dote la sua classe dirigente che è innegabilmente la più preparata di tutte, dalle parti del Nazareno hanno invece scelto di assecondare le follie giustizialiste di quel pazzo farneticante di Travaglio, vera anima nera del M5S. Ma a essere responsabile di questo tracollo non è solo quella Ditta disgraziata e fallimentare che conosciamo bene, la colpa è anche dei Riformisti che hanno scelto di assistere al naufragio in disparte, godendosi lo spettacolo.

Il PD sta morendo e lo sta facendo senza onore né dignità

Un PD che nella sua totalità, dirigenti e militanti, non riesce a liberarsi di quell’incantesimo che lo ha fatto innamorare di un mediocre avvocato di provincia, capace di governare allo stesso modo sia con loro che con Salvini. Un mezzo politico arrivista che prima firma i decreti sicurezza con Salvini e poi li cancella festeggiando. A nulla è servito il cambio di segretario. Letta più che a guidare il partito sembra intenzionato soltanto a regolare i vecchi conti in sospeso con Renzi. Probabilmente lo spiraglio di una vendetta è l’unico motivo per cui ha scelto di farsi carico della segreteria.

Un partito che invece di festeggiare l’arrivo di Draghi e diventare il traino del suo governo ha scelto di tenere i piedi in due staffe: appoggiare l’esecutivo malvolentieri e allo stesso tempo rimanere incollato al M5S e assecondarne in modo più o meno esplicito i malumori (vedi riforma Cartabia)

Anche sul DDL Zan il PD ci sembra alquanto isterico nel suo incaponirsi riguardo una legge che non crea nessun nuovo diritto ma che di fatto si limita a inasprire le pene già esistenti. Ne ha fatto una battaglia di facciata, il DDl Zan allo stato attuale è solo un pretesto per attaccare Renzi. Il PD non ha i numeri per far passare la legge in Senato e non li ha perché nelle sue file alcuni voteranno contrari, anche nel M5S non tutti voteranno a favore, anzi, però invece di affrontare seriamente la questione e cercare una mediazione, si è trincerato. Una scelta patetica.

Questo Pd che preferisce un Fofò Dj a Draghi andrà a sbattere prima alle amministrative, poi alle politiche. E scomparirà. Ma visto lo stato delle cose forse sarà un bene.

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Redazione

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