Intervista a Ileana Mortari

La teologa ci presenta il suo libro sui Testimoni di Geova “Saggio critico sulla Watch Tower”

Ciao Ileana, siamo veramente felici di averti ospite in questo spazio riservato agli autori. Ti andrebbe di presentarti ai nostri lettori che ancora non ti conoscono?

Buongiorno a tutti. Sono letterata e teologa, in pensione dall’insegnamento di lettere al triennio del Liceo Scientifico. Dopo l’esperienza scolastica, molto positiva, ho dedicato qualche anno a tenere corsi biblici; ma, quando ho scoperto quale realtà inquietante si cela dietro la facciata buonista della Congregazione dei Testimoni di Geova (d’ora in poi TdG), non ho avuto dubbi, anche perché mi sono accorta che la maggior parte degli italiani non sa assolutamente niente di tale realtà. Ho lasciato ogni altro impegno e mi sono buttata a capofitto nello studio dei Movimenti Religiosi Alternativi (meglio dire così che “sette”), prendendo contatti con persone, gruppi e associazioni che agiscono in tale ambito. In particolare ho condotto studi e ricerche sulla CCTG (Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova)

Come mai un libro sui testimoni di Geova?

Come ho già detto rispondendo alla 1° domanda, non esiste un’opinione pubblica consapevole dei problemi delle vittime dei TdG, mentre, al di là dell’impegno fattivo e relativi risultati purtroppo spesso deludenti, la gente è almeno consapevole di che cosa vuol dire mafia, camorra, etc. Inoltre negli ultimi anni sono uscite varie autobiografie, molto interessanti, di fuoriusciti dai TdG; ma dal 2014, anno di pubblicazione di un ottimo saggio di Aveta-Vona, è uscito un solo libro-saggio sui TdG, di Nicola Paolillo (Testimoni di Geova. Chi sono davvero? ECV, 2019), impostato sui contenuti teologici; ma mancava un testo completo, anche sull’organizzazione, la manipolazione mentale, le esperienza – molto diverse tra loro – di TdG e di fuoriusciti. Il mio libro vorrebbe sopperire a questa lacuna.

Il loro è veramente un ambiente molto chiuso e difficile da esplorare, come si dice?


Sì, certamente, come lo sono tutti gli ambienti settari, che trasmettono ai loro adepti la convinzione di essere diversi, migliori, superiori rispetto a quelli di “fuori”, che i TdG chiamano sprezzantemente “quelli del mondo”. Tuttavia è assai rilevante il numero di coloro che, subodorato l’inganno, fanno ricerche (oggi favorite da Internet) e si rendono conto di essere stati letteralmente “schiavi” di un insieme di credenze, imposizione di comportamenti, proibizioni di vario tipo assolutamente assurde. Queste persone (migliaia in Italia), quando escono, testimoniano di persona quella che è la vita all’interno del Movimento Religioso Alternativo e così si viene a sapere con precisione in che cosa consiste “l’ambiente chiuso”. Certo, è significativo che una delle prime imposizioni della Congregazione sia quella di non informarsi assolutamente da fonti al di fuori di essa, in quanto sataniche, come satanico è il famoso “mondo” esterno ai TdG. Di fronte a una presunzione siffatta, io avrei subito alzato le orecchie!

È stato difficile per te ottenere le informazioni di cui avevi bisogno per scrivere il tuo libro?

Assolutamente no. Intanto c’è un’ampia letteratura a partire dagli anni Ottanta, costituita da un nutrito numero di teologi, biblisti, storici, psicologi, sociologi, saggisti, ex TdG autori di autobiografie, che purtroppo sono rimasti “di nicchia”. E poi devo ringraziare Internet, non solo per aver avuto accesso anche ad articoli e libri di stranieri (Hassan, Penton e altri), ma soprattutto perché i numerosi gruppi Facebook di fuoriusciti (che pure restano ancora “di nicchia”) mi hanno consentito di conoscere direttamente persone che della aggregazione americana hanno fatto lunga esperienza, e questo è un dato imprescindibile per un libro che non voglia essere solo teorico.

Cosa significa essere una teologa nell’era moderna?

Semplicemente aver accesso a una delle tante Facoltà universitarie e relative professioni che ancora un secolo fa erano proibite al “gentil sesso”. Per me non è stata una professione (ero già di ruolo come docente quando mi iscrissi alla Facoltà Teologica), ma il soddisfacimento pieno di un grande interesse che ho sempre avuto per la teologia e soprattutto per la Bibbia. E devo dire che nell’ambito della Chiesa cattolica non ho incontrato nessuna difficoltà nel servizio biblico, se mai un deciso apprezzamento.

Secondo te certi meccanismi tipici delle sette sono stati in qualche modo imitati da alcuni partiti politici, specialmente nell’ultimo decennio?

Più che “imitati”, ci sono meccanismi propri di per sé a certe formazioni sia politiche che “religiose” (di nome). Ad esempio la manipolazione mentale è il 1° requisito di sette e dittature, come il vietare pensieri e comportamenti diversi da quelli imposti, l’informarsi presso fonti alternative e il dovere di far conoscere subito ai capi le violazioni compiute dai membri, pena ritorsioni su chi sapeva e non ha riferito. Per l’ultimo decennio non posseggo elementi certi per esprimere un giudizio, ma credo che la conoscenza acquisita dal mio libro possa fornire informazioni abbastanza ampie e approfondite sulla Congregazione geovista, perché ogni lettore possa esprimere da sé confronti e giudizi.

In tutte le ultime interviste abbiamo chiesto agli autori di raccontarci la loro “pandemia”. Come hai vissuto il lockdown, cosa ne pensi di quello che ci è successo e cosa ci aspetterà domani?

Diciamo che il lockdown ha modificato in piccola parte le mie abitudini di vita, dal momento che nei primi 6 mesi ero presissima a scrivere il libro e in quelli successivi a farlo conoscere. Certo questo inverno mi è risultato molto più pesante del solito, per l’impossibilità di frequentare luoghi di svago chiusi. Infatti mai come quest’anno ho desiderato e atteso la bella stagione. Per il futuro non sono in grado di fare previsioni; è mia abitudine pronunciarmi solo su ciò di cui sono sicura e che posso adeguatamente documentare.

C’è un ricordo del tuo percorso che ti sta più a cuore degli altri, un aneddoto o una particolare sensazione provata che ti piacerebbe condividere con noi?


Per rispondere a questa domanda non avevo che l’imbarazzo della scelta, quando a un certo punto mi è venuto in mente un episodio che mi pare davvero esilarante. Primi anni ’80. Io, giovane di belle speranze, potevo disporre di una mitica 500 usata, quella della “doppietta”, peraltro in comproprietà con le mie due sorelle. Io ero (e sono) sempre di corsa e ai semafori rossi cercavo di piazzarmi in 1° linea, così da schizzare appena veniva il verde, neanche fossi stata al railly di Montecarlo! Bene. Una volta, in Largo Augusto a Milano, giudicai che potevo starci in 1° fila tra un’auto a destra e un bus a sinistra; ma mi avvicinai troppo al bus, per cui una lamella trasversale sul fianco sinistro della 500, che si era un po’ staccata dalla portiera, andò giusto ad infilarsi nella sua omologa, più larga, del bus, e, all’apparire del semaforo verde, il mezzo partì trascinandosi seco la mia vettura, tipo sidecar. Naturalmente io strimpellavo a tutto spiano sul clacson, per far capire all’autista del bus l’emergenza in corso. Infatti, superata la piazza, il conducente si fermò, scese incavolato nero, sganciò (con l’aiuto di un passante) i 2 veicoli e, continuando a sbraitare sulle donne al volante, si mise a compilare assieme a me il foglio della constatazione, questa volta non propriamente “amichevole”!

Intervista a Ileana Mortari

Finalmente siamo arrivati a parlare del tuo libro: “I testimoni di Geova. Saggio critico sulla watch tower”. Parlacene nel modo che preferisci, abbiamo tutto il tempo.


Anzitutto due parole sul contenuto. INDICE: “Storia dei TdG. Aspetti rilevanti della appartenenza alla Wt: educazione dei minori – scuola e cultura– emotrasfusioni – ostracismo – pedofilia – strategia teocratica. Il “vissuto” concreto dei Testimoni: perche’ si entra nella Watch Tower, perché si rimane, perché si esce? L’apporto delle scienze psico-sociali alla comprensione della congregazione dei tdg: plagio ? – manipolazione mentale secondo le teorie più recenti – BITE (controllo del pensiero, del comportamento e delle emozioni) – Dissonanza cognitiva –Bibliografia – Sitografia – Glossario dei TdG.”
Come si vede, non ci sono TUTTI i temi attinenti ai TdG, specie per la parte dottrinale (per la quale si può ricorrere al libro citato di Paolillo); ho piuttosto voluto focalizzare quegli aspetti che più incidono nella vita e nella personalità di un adepto e che poi determinano anche i motivi dell’uscita. Mi sono accorta che, mai come a proposito dei TdG, è vera l’affermazione che non si deve fare di tutte le erbe un fascio, tant’è vero che ho avuto difficoltà a scegliere tra le esperienze da pubblicare: alla fine ne ho messe davvero tante, ma non ce n’è una uguale all’altra! Ho deciso di scrivere questo libro perché, proprio come si diceva in una delle precedenti domande, l’ambiente è chiuso e difficile da esplorare. Se non ci fossero conseguenze negative, si potrebbe anche dire: “Va beh, ognuno è libero di scegliere quello che vuole; affari suoi”. Ma quando ho letto frasi come quelle che riporto più avanti, mi sono detta: “Questo non è giusto; nessuno ha il diritto di intromettersi a tal punto nella vita di una persona, specie quando si tratta di bambini e ragazzi”.
Affermazioni tratte dall’esperienza di fuoriusciti:

“Il lavaggio del cervello che abbiamo subito noi nati all’interno di questa setta credo sia uno dei più subdoli e potenti mai esistiti, perché basato su ricatti psicologici e sulla paura di venir punito da Geova .” (Berto Isolani, pseudonimo 3-2-20)
“Io ci sono nata, purtroppo ho dovuto frequentare fino a 15 anni. Non li ho mai sopportati, non sono mai stata proclamatrice e tanto meno battezzata. Mi hanno distrutto l’infanzia, l’adolescenza e la vita. Tanta invidia, falsità e sorrisi di cortesia. Vedevo già cattiveria e tanto odio anche tra ragazzini” (Valentina 23-5-20)
“Grazie, Ileana. Hai centrato in pieno… mi hanno distrutto l’adolescenza, e quella non ritorna più; ma la rabbia che provo verso di loro, quella non svanirà mai”(Rachele 10-10-20).
“Tu nasci in una famiglia e ti ritrovi in questo contesto e, senza neanche averlo deciso, ti ritrovi a rinunciare a qualsiasi forma di svago con gli amichetti non Testimoni di Geova, a rinunciare a ricordare il giorno del tuo compleanno, a rinunciare ad una semplice fetta di torta di un amichetto che compie gli anni, a rinunciare agli studi, a rinunciare ad una trasfusione di sangue, a rinunciare ad essere sottomessi allo Stato votando, a rinunciare ad una carriera sportiva, a condizionare i sentimenti casomai ti innamori di una ragazza “del mondo”, perchè devi sceglierla tra le loro file……” (Samuel Campochiaro 31-1-20)

Hai già un’idea per il prossimo lavoro?

No

Chi sono, tra i grandi della letteratura mondiale presente e passata, i tuoi maestri, quelli che con le loro opere più hanno contribuito alla tua formazione, o semplicemente quelli che ammiri di più per tecnica e creatività?

Sono tantissimi, non ci starebbero in questo spazio. Cito solo i 3 autori italiani che in genere si aggiudicavano le preferenze tra i miei allievi liceali: Dante Alighieri (Inferno) in 3°liceo scientifico, Machiavelli in 4°, Leopardi in 5°, Poe in qualsiasi annata; e come non ricordare Tolstoi, Dostoevskij, Stendhal, Hugo, Flaubert, Zola, Hemingway, Steinbeck, Capote………..? sono troppi, l’ho detto; e ognuno ha qualcosa di bello e di diverso da insegnare.

Ultima domanda prima di salutarti e ringraziarti. Ti chiediamo una cosa semplicissima, consiglia ai nostri lettori un libro che non sia il tuo, uno soltanto.

Orwell, 1984

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