Intelligenza nei social network

Intelligenza nei social network: McLuhan disse : “i computer recupereranno la funzione enciclopedica individuale”. Questo ci fa subito pensare a Wikipedia, dove chiunque nel mondo offre il suo contributo con la propria conoscenza ad incrementare la conoscenza di tutti gli altri. Wikipedia è a tutti gli effetti un’enciclopedia digitale.

La mia mente in Internet sta collaborando con le menti di tutti coloro che al momento collaborano caricando le loro informazioni.  Ciò significa che la mia mente si espande in Internet, dunque mente ipertestuale, cognizione distribuita e     intelligenza collettiva, intelligenza connettiva e cloud computing. 

intelligenza nei social network
credits: https://www.shortstack.com/blog/best-social-networks-to-reach-specific-demographics/

La cognizione distribuita si riferisce al processo mediante il quale le risorse cognitive vengono condivise socialmente perché si raggiunga un grado di sapere che un agente individuale non potrebbe ottenere da solo.

La cognizione distribuita è il tipo di cognizione che esiste nei gruppi di lavoro. Si sanno delle cose perché magari la persona ha fatto parte di quel gruppo; l’elaborazione intelligente è distribuita tra i membri del team. 

La cognizione deve essere vista come un fenomeno distribuito, che va oltre i confini della persona arrivando ad includere l’ambiente, i manufatti, le interazioni sociali e la cultura. Questo  è fondamentale per  capire  cosa sta  succedendo  alla cognizione oggi in cui assistiamo all’espansione del concetto di intelligenza e dunque al coinvolgimento del soggetto in un gruppo più grande.

Hutchins presenta alcuni principi

  • per prima cosa, che la cognizione è mediata dagli strumenti: dalla penna, al computer, al satellite, il materiale cognitivo è mediato da tutte queste tecnologie. 
  • In secondo luogo, la mediazione degli strumenti nella cognizione significa  che la cognizione è radicata nell’artificiale. Ma se uno ci pensa bene, tutta l’intelligenza è artificiale. Se la nostra intelligenza deriva dall’aver appreso a leggere e scrivere, allora la nostra intelligenza, imparando dalla lettura e la scrittura, è interamente artificiale, anche se è biologicamente parlando dentro di noi. 
  • la cognizione è un questione sociale che comporta variazioni e sfumature di comunicazione, di apprendimento e interazioni interpersonali. Una visione che si espande al di là della cognizione individuale è obbligata a prendere in considerazione le interazioni interpersonali
  • I processi cognitivi possono essere distribuiti nel tempo, cosa importante, in un modo che i risultati finali, i prodotti, o gli eventi precedenti possano cambiare la natura degli eventi successivi. Questo è quello che si chiama tempo reale esteso. Tempo reale è quello che sto facendo ora mentre parlo davanti alla telecamera, ma che magari viene ascoltato in tempo differito. 

L ‘attività mediata modifica contemporaneamente sia l’ambiente che il soggetto e ciò sta accadendo in modo permanente. Modifichiamo continuamente l’ambiente e l’interazione tra i soggetti. Gli artefatti culturali sono sia materiali che simbolici. A questo proposito, sono “strumenti” intesi in senso lato e lo strumento principale è il linguaggio. 

Il linguaggio è il più grande, il più forte, il più articolato, il più complesso, il più ricco, di tutti i mass media. E’ un mass media, ma è condiviso e praticato individualmente.

L’ambiente culturale in cui nascono i bambini, contiene le conoscenze accumulate dalle generazioni precedenti. Quindi gli esseri umani, nel mediare il loro comportamento attraverso gli oggetti non beneficiano della propria esperienza ma anche di quelle dei loro avi in termini di ciò che si chiama eredità culturale. 

Conoscenza distribuita chiama in causa il concetto di architetture cognitive perché è qui che la conoscenza distribuita viene estesa dagli strumenti utilizzati, affinché si creino i collegamenti. Le persone che hanno frequentato un blog sono tracciabili da alcuni applicativi perché si ricostruisca l’effettiva rete, o nodi che restituiscono anonimamente l’utenza.

E’ un esempio di architettura cognitiva, perché è un’architettura di relazione e conoscenza. Skype unisce due persone, one-to-one. La chat collega le persone scrivendo a un qualsiasi numero di persone e lo stesso vale per il forum.

I blog ovviamente svolgono un ruolo enorme in questo perché i blog permettono la distribuzione di visioni e opinioni personalizzati sul mondo e sulle news, che di fatto rende la gente consapevole di cose a cui, a volte, e spesso, i media principali non danno accesso.

Il Software Sociale è diventato per questo molto importante negli ultimi 2 o 3 anni, ce ne possono essere di diverse varietà. 

Il Bookmarking Sociale reso possibile grazie ai tag ci consente di informare il mondo su ciò che realmente vi affascina e ci dà il modo di pubblicarlo, grazie a siti come Del.icio.us o Furl, o altri tipi di social bookmarking. 

L’ultima di queste grandi architetture cognitive è Twitter, dove l’architettura cognitiva è quella di essere una risposta immediata a qualsiasi situazione, privata, personale, o pubblica, e quindi dare una risposta immediata ad una situazione. 

Quando si pensa ai media, se pensiamo ai programmi radiotelevisivi, si pensa sempre ad un pubblico anonimo, quando si pensa alla connessione ad Internet sappiamo invece che le persone si connettono one-on-one oppure one-on-many, ma con la presenza dell’identità.

L’intelligenza connessa è una forma di intelligenza che è diretta ad un obiettivo e che coinvolge gli attori coinvolti nel processo affinchè si organizzano per raggiungere i loro scopi nel momento in cui si riuniscono e a lungo periodo, a seconda della natura del progetto. 

Le tecnologie sociali sono davvero tante. software open source, blog, di motori di ricerca, di portali, recensioni degli utenti, file sharing, peer-to- peer, podcast, e wiki, 

L’intelligenza connettiva è ispirata dalle reti ma non si limita alle reti, perché non c’è bisogno dei network per avere l’intelligenza connettiva. Ogni team che faccia brainstorming manifesta intelligenza connettiva. 

Network versus broadcast.

Il network è connesso, la trasmissione radiotelevisiva è collettiva sicuramente ma non esiste connessione. 

Qual è il messaggio dell’intelligenza connessa? Prima di tutto dobbiamo considerare un’accelerazione enorme dell’intelligenza umana. C’è un potenziale incredibile che viene dall’intelligenza connettiva per capire e trovare soluzioni a problemi essere estremamente complessi. E’ come se la connettività on-line rendesse questi problemi più urgenti. Kevin Kelly ha detto: “La Rete è un emblema di multipli.  Da essa deriva l’essere-sciame, l’essere-sciame ci fa pensare alle api o alle colonie di formiche) – diffonde il sé su tutta la rete in modo che nessuna parte possa dire: ‘Io sono l’Io’ 

A tal proposito si può citare il concetto di Campo di gruppo (Group Field – N.d.T.) di Franco Corrao : “Introducendo il concetto di campo di gruppo è possibile, secondo il modello della fisica quantistica, cogliere gli aspetti di discontinuità di un gruppo e le falle logiche tipiche del pensiero di gruppo”.

L’essere-sciame descritto  da Kevin Kelly, si esprime in questo tipo di fisica della collaborazione umana che mette in evidenza le possibilità di errore che viene corretto da una risposta proveniente qualcun altro. Wikipedia è un esempio di un campo di gruppo nuovo e piuttosto grande, che tuttavia non ha a che fare non solo con i network, ma con ogni tipo di ambiente sociale.

Passiamo al Cloud computing o nuvola informatica che indica un paradigma di erogazione di risorse informatiche, come l’archiviazione, l’elaborazione o la trasmissione di dati, caratterizzato dalla disponibilità on demand attraverso Internet, a partire da un insieme di risorse preesistenti e configurabili.

Le risorse non vengono pienamente configurate rese operative dal fornitore apposta per l’utente, ma gli sono assegnate, rapidamente e convenientemente, grazie a procedure automatizzate, a partire da un insieme di risorse condivise con altri utenti lasciando all’utente buona parte del compito della configurazione. Quando l’utente rilascia la risorsa, essa viene similmente riconfigurata nello stato iniziale e rimessa a disposizione nel pool condiviso delle risorse, con altrettanta velocità ed economia per il fornitore.

Vantaggi? Evitare di acquistare aggiornamenti di sistemi operativi che magari sono anche scadenti rispetto alle precedenti versioni. Con il cloud computing non si acquista nulla ma basta va solo regolato e adattarlo alle vostre esigenze, ovvero personalizzarlo. “.

Con il Cloud computing si ottiene tutto, dalla memorizzazione dei dati, alla capacità di  elaborazione, alla  distribuzione immediata.

Tutto ciò grazie al fatto di avere qui il database, il server di applicazioni, il codice, la telefonia mobile. Ciò significa, ad esempio che Microsoft rappresenta l’informatica individuale continuando a vendere software ma Google rappresenta l’elaborazione on-line. Tutti i programmi sono accessibili on-line.

Microsoft Office versus Google Docs. 

Microsoft: paghi il prezzo intero del software come prodotto. Google invece propone l’accesso al servizio è gratuito: il software come servizio e non come prodotto. Una idea molto buona, e utile, ma che  necessita l’accesso ad internet; c’è una nuvola al centro e tutta le varie persone coinvolte nella rete. Il potere  di elaborazione nel PC di Microsoft va da XP a Vista. Quello di Google è on line, l’elaborazione distribuita attraverso il Cloud computing. La rete è il sistema operativo. È molto forte la differenza tra questi due approcci. Il Cloud aggiunge intelligenza distribuita che si aggiunge alla memoria  distribuita.

Quindi, i vantaggi sono chiari, anche  quelli di valore commerciale, e per questo sta andando così bene. C’è un sacco di interesse per lo sviluppo del Cloud computing perché commercialmente ha più senso affittare realmente i servizi, pagare una certa somma al mese, corrispondente a qualcosa che ci si può permettere.

Mettere in comune l’intelligenza e la memoria è lo scopo del Cloud computing, ma vi è il pericolo del monopolio  e quello che non paghiamo oggi dovremo poi pagarlo un domani,   come per la televisione, che è passata da un servizio gratuito a qualcosa che  è andato su cavo e che si è dovuto pagare, destino inevitabile di ciò che ha valore commerciale.

Ma ci sono anche altri pericoli: vi è il pericolo, ad esempio, che il server, o che la società con la quale si è spesa una discreta somma e da cui si dipende, vada in fallimento e che si perdano tutti i dati. Quindi questo può accadere, ed è sicuramente qualcosa che si vorrebbe evitare. Quindi abbiamo bisogno di molte garanzie per il Cloud computing. 

C’è ancora un altro problema: il Cloud computing che si occupa sia dell’elaborazione che dei dati, processa e archivia tutti i dati, tutte le informazioni sono quindi a disposizione di una società che non è la vostra azienda, ma una società che serve la vostra azienda. Ma hanno più informazioni sulla vostra azienda di quelle che avete voi stessi, così, in questo caso, ci può anche essere qualcosa che vi può danneggiare. 

Vediamo come l’intelligenza collegata ispiri nella collaborazione sociale.

Prima di tutto occorre distinguere tra presenza e telepresenza. La presenza, è fondamentale. La presenza delle persone che lavorano insieme, quando si lavora insieme, non è sempre necessaria, al contrario della telepresenza. La telepresenza inizia con il telegrafo, in un modo modesto; prosegue col telefono, al telefono la telepresenza, quando si sente la voce di qualcuno, è un tipo di connessione molto intima, e si  ha un forte senso della presenza della persona.  Skype, rappresenta l’apice della telepresenza, in cui si può effettivamente vedere qualcuno con cui si desidera lavorare, o qualcuno con cui si è entusiasti di essere collegati; con Skype c’è l’aggiunta di una dimensione visiva a quella sonora. 

La qualità dell’immagine in Skype non è sempre perfetta, dipende dalla linea e da dove si è, la qualità dell’immagine non è così importante come la qualità del suono. Due o tre anni fa i suoni erano un po’ rochi ma poi le cose poi sono migliorate enormemente, nonostante il grande aumento del traffico su Skype. Ma se si dispone di una buona qualità audio in Skype hai tutto, l’immagine serve quindi solo come supporto, non è l’immagine ad alta definizione la cosa più importante su Skype; meglio averli entrambi, ma il suono è fondamentale. 

Access Grid, è una società americano-canadese che attualmente sta fornendo per scuole e aziende servizi che consentano loro di lavorare a grande distanza gli uni dagli altri. Access Grid consente a gruppi di persone di interagire con le risorse di Grid e di utilizzare la tecnologia di Grid per supportare il team nella collaborazione di gruppo a distanza:  lezioni  distribuite, seminari,  partecipazione  a distanza  a  tavole rotonde virtuali, incontri con visite a siti virtuali, 

Si possono avere diverse fasi di collaborazione: 

  • Consapevolezza
  • Interazione
  • Cooperazione
  • collaborazione 
  • organizzazione virtuale.
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Redazione

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