Intervista alla scrittrice Angela Gea Zema

Intervista alla scrittrice Angela Gea Zema, autrice di Un matto al giorno.

Ciao Angela, grazie per averci concesso questa intervista. Come prima domanda chiediamo sempre agli autori di parlarci un po’ di loro in modo da presentarsi ai nostri lettori.

Intervista alla scrittrice Angela Gea Zema
Copertina libro

Ciao e grazie a voi.
Iniziamo dal nome, ereditato da nonna, siamo una pletora di cugine con lo stesso nome e cognome e io ho sempre usato il diminutivo Gea, che preferisco. Lavoro e vivo a Reggio Emilia, sogno una casa al mare e ho un gatto di nome Edison. Scrivere per me è stato sempre un desiderio, ma essendo una sempre in movimento solo nel 2015, durante la convalescenza da un brutto incidente stradale ho trovato modo di farlo, anche se collaboro da tempo ad una testata giornalistica sportiva locale.

Come nasce l’idea di “Un matto al giorno”, cosa ha fatto nascere in te la voglia di dar vita ai racconti lo che compongono?
Un matto al giorno nasce con l’Hashtag davanti perché vede luce principalmente su Twitter.Una persona mi disse che scrivevo bene, avevo in testa queste storie e ho iniziato a twittarle. Son piaciute e piano piano mi sono accorta di avere scritto un libro.

Presentaci il tuo libro con le parole che preferisci.

E’ un libro fatto di piccoli racconti tra il romanzato e il vero che sono “una coltellata al cuore” ma che fanno bene, danno voce a chi l’ha persa  o non ce l’ha   mai avuta.

Come ti senti quando scrivi ?

Posseduta si può dire? Io scrivo ad impronta, quando ho la necessità di farlo è come un bisogno da soddisfare. Io devo scrivere. Mentre scrivo sono il personaggio che prende forma. Io sono stata tutti i matti che ho scritto e di cui scriverò.

C’è un ricordo del tuo percorso che ti sta più a cuore degli altri, un aneddoto che vorresti condividere con noi?

Gioele.
Gioele nasce da un registro al Santa Maria della Pietà.
Nome età e data di nascita. Non aveva quattro anni, ed era leggermente agitato. Ero con una amica e ci ha tolto il fiato, questa idea. Mi sono immaginata cosa poteva provare un bimbo così piccolo e alla fine è stato lui ad incontrare me.

Parliamo anche di social-network, secondo te esiste davvero il problema “odio” sui social o è un argomento spesso ingigantito da chi ne parla?

No, non è ingigantito. E’ un serio problema, perché l’accesso ai social è libero e anonimo. Le persone prese di mira da questi odiatori (spesso è solo uno con più account) sono veramente messe a disagio da questo atteggiamento. Molti di loro soffrono di patologie a livello psichiatrico, probabilmente, e sfogano le loro frustrazioni in questa maniera. Anche perché internet permette di arrivare ovunque e chiunque può leggere quello che questi scrivono. Una soluzione sarebbe iscriversi tramite i documenti di identità. Levare l’anonimato farebbe però dimezzare gli iscritti, probabilmente, ma useremmo i social meglio.

Qual è, secondo te, il genere di pubblico che potrebbe maggiormente trovare interessante la tua scrittura.

Un pubblico intelligente (rido).

Secondo te qual è il segreto per conquistare un lettore?

Raccontare col cuore.  Fare capire che credi in quello che scrivi.

Chi sono, tra i grandi della letteratura mondiale, presente e passata, i tuoi maestri, quelli che con le loro opere più hanno contribuito alla tua formazione, o semplicemente quelli che ammiri di più per tecnica e creatività?

Domandone per una che è onnivora e detesta i classici. Ammiro molto Camilleri, ha una capacità descrittiva unica nel suo genere. Isabel Allende, Agota Kristòf.  

Ultima domanda, consiglia un grande classico della letteratura a chi non l’ha letto. So che è difficile scegliere un solo titolo, ma la sfida è proprio questa: quale libro secondo te bisognerebbe leggere assolutamente?

Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar.

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