L’Italia che non vota

Si prevede un’astensione da record, forse sarà la più alta nella storia delle elezioni.

C’è già un partito vincente nelle elezioni di oggi: quello degli astenuti.

L’astensione che si registrerà in queste elezioni rischia di essere la più alta nella storia delle elezioni italiane.

L’Italia che non vota. Chi sono gli astensionisti

Quello dell’astensione sarà anche il “primo partito” ma di certo non è una “forza politica” omogenea. Tra di loro ci sono delusi di sinistra quanto di destra. Persone disilluse, scontente e che non hanno più fiducia nei partiti e nelle istituzioni.

Molti non andranno a votare per protesta, molti invece non si recheranno alle urne perché non si sentono rappresentati dall’attuale offerta politica.

L’astensione dilaga soprattutto tra i giovani, dove supera anche il 50%. Gli adulti di domani iniziano a non votare sin da oggi.

Ma perché i giovani non votano? Il Professore Gianni Piazza, docente di Sociologia dei fenomeni politici all’Università di Catania, ha provato a spiegarlo così.

“Innanzitutto molti giovani (non tutti ovviamente) non si sentono rappresentati da nessuna delle principali forze politiche che si candidano alle elezioni, perché parlano poco dei giovani e ai giovani, se non in campagna elettorale. Inoltre vi è la percezione che anche quando si parla di tematiche che li interessano e riguardano, come il lavoro, il reddito, l’ambiente, i diritti civili, questo avvenga in maniera strumentale.

I giovani sono una minoranza dell’elettorato con scarsa propensione alle urne e quindi leader e partiti non vi dedicano molto tempo e spazio, se non inventandosi comunicatori dell’ultima ora su Tik Tok, più per il divertimento dei giovani, i quali dubito si possano fare convincere da queste incursioni da ‘boomer’ o oltre, come nel caso del noto leader ultraottantenne”.

Intanto su Twitter è entrato tra le tendenze l’hashtag #Iononvoto dove centinai di utenti spiegano, più o meno, i motivi della loro scelta.

Ma chi favorisce l’astensione?

Ma l’Italia che non vota chi favorisce? L’astensionismo si è sempre presentato come un fenomeno asimmetrico: si sposta. Non sempre dunque penalizza o favorisce le stesse forze politiche. Difficile dire quale forza politica verrà favorita in queste elezioni dall’astensione. Secondo Il Manifesto potrebbe colpire pesantemente proprio a sinistra, per il messaggio di divisione, di sfiducia, di resa preventiva, che il mancato accordo elettorale ha trasmesso.

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Redazione

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