Mare Fuori è veramente brutta

Talmente brutta da sembrare una di quelle serie che giravano per finta mentre giravano Boris

Non essere cattiva…Me lo sono ripetuta decine di volte mentre guardavo Mare Fuori. Non essere cattiva! Come il titolo dell’ultimo film del compianto maestro Caligari (anche se lì l’aggettivo era al maschile, cattivo)

Non essere cattiva quando scriverai la recensione, provo dunque ad ammorbidire il giudizio, a non infierire, anche perché Mare Fuori è comunque un prodotto di grande successo e quindi qualche pregio dovrà pur averlo, da qualche parte. Inoltre Mare Fuori ha una fandom veramente agguerrita, quindi meglio non stuzzicarli troppo.

Mare Fuori è veramente brutta

Ma è talmente brutta, così brutta, da ricordare quelle serie che facevano finta di girare mentre giravano Boris! Non mi riferisco agli “Occhi del cuore” quella sarebbe già un capolavoro a confronto!

Parlo di quegli spezzoni che comparivano ogni tanto, come per esempio “Il giovane Ratzinger” oppure “Libeccio” la serie dei leggendari straordinari di Aprile che non venivano pagati mai; o “Caprera”, eccola qui, il cui ricordo fece esclamare al mitico Renè Ferretti “mamma mia la monnezza che ho fatto”

Guardando Mare Fuori vengono in mente proprio quelle scene!

Personaggi al limite del grottesco, trama raffazzonata e che rasenta l’inverosimile: Carmine Di Salvo, O’Piecuro, sta in carcere per una legittima difesa che non verrebbe condannata mai nella vita in nessun tribunale d’Europa. Pino o’ pazzo ha sparato e ucciso un uomo ma entra ed esce dall’IPM grazie a permessi che non verrebbero concessi mai a un tipo così. Ma è una fiction, quindi tutto può essere raccontato, ma serve almeno essere un tantino verosimili, mantenere un’aderenza con la realtà.

Certe scene sembrano scritte, scusate se insisto, veramente dagli sceneggiatori finti di Boris, quelli di F4-Basito F5- Preoccupato. Quelli che quando scrivevano una scena, nel loro ufficio di Sceneggiatura Democratica, parlando tra loro dicevano “Fermi tutti, facciamoli scopare, così de botto, senza senso”

E di botto e senza senso è proprio l’impressione che si ha mentre si guarda Mare Fuori, basta pensare alla scena del bacio tra la giovane detenuta Silvia e la guardia carceraria Lino, di botto e senza senso veramente!

Il paragone con Gomorra.

Molti, anzi quasi tutti, hanno cercato un paragone con Gomorra. Viene naturale, ma è sbagliato.

Sì certo, guardando i boss di Mare Fuori, che più a dei criminali assomigliano a dei TikToker attempati, viene normale pensare “dateci dei criminali veri” dateci Malammore, Zecchinetta, don Aniello e i Levante.

Guardando Donna Wanda che vuole fare la boss di Napoli come non pensare a Scianel, Patrizia e Donna Imma?
I giovani detenuti del carcere minorile fanno forse paura come O’Track? No, sono dei peluche a confronto.
Non si possono fare i paragoni perché in Gomorra erano rappresentati fuorilegge spietati, in Mare Fuori i criminali sono delle caricature. Certi paragoni si possono pensare ma a lungo andare diventa una cattiveria gratuita.

Anche perché in Gomorra si racconta il male in tutte le sue forme, in Mare Fuori si raccontano il bene e la speranza. Da una parte i cattivi potevano essere cattivi davvero, dall’altra invece il cattivo dev’essere in versione “light”

I motivi del successo.

Ma se Mare Fuori è veramente brutta perché ha tutto questo successo.
Tanti motivi. Prima di tutto perché come dicevamo sopra racconta la speranza, l’amore e la fatica del riscatto, temi che appassionano tutti. Secondo, gli interpreti se la cavano, anche se sono sempre costretti a rappresentare una drammaticità estrema. In Mare Fuori tutto è dramma. Inoltre è girata bene, ha una buona fotografia e i ritmi sono sostenibili. Le storie raccontate sono imperfette, spesso prevedibili, un po’ banali ma sono facili da seguire, questo è un pregio.

Le ambientazioni e i paesaggi sono belli, parliamo di Napoli dopotutto, anche se guardando tutto quel mare alla fine ho sentito il bisogno di scappare a Moena perché non ne potevo più.

I ragazzi e le ragazze sono molto belli, i loro coetanei spettatori si sono innamorati subito, questo indubbiamente aiuta.

Bisogna dire anche che Mare Fuori è forse il primo vero teen drama italiano, o almeno il primo che possa essere definito come leggermente riuscito, parte del successo arriva proprio da lì.

Ha fatto molto “Hype” sui social. In pratica non puoi guardare qualche reel su Facebook senza scontrarti con un’imitazione di Rosa Ricci.

Per concludere, di questi tempi, con le tantissime offerte presenti sulle piattaforme, se una serie ottiene il successo di Mare Fuori non può essere considerata un fallimento. Anche se è oggettivamente bruttina e imperfetta. Il mio consiglio quindi è quello di guardarla per il semplice piacere di farlo, per passare un’ora di leggerezza e lasciarsi intrattenere senza troppe pretese.

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