El Camino. Recensione

El Camino, Il film di Breaking Bad ci ha deluso, diciamolo subito. Inizia dove finisce Breaking Bad, immediatamente dopo l’ultima scena, motivo per cui è inammissibile ritrovare Jesse Plemons (Todd) ingrassato di circa una tonnellata.

Ok, sono passati sei anni dalla conclusione delle riprese di B&B ma il film riparte un istante dopo, quindi se hai intenzione di richiamare Todd per fargli girare una ventina di minuti di film abbondanti, prima gli dici di mettersi a dieta e tornare presentabile.

El Camino. Recensione

A tal proposito vorrei soltanto ricordare che Kit Harington per tutto il tempo in cui è stato Jon Snow non poteva toccare per contratto né barba, né capelli, otto anni in cui non ha deciso niente del suo aspetto. Gli attori sono chiamati anche a delle prove fisiche: dimagrimenti, trucco, ecc, sarebbe troppo lungo ricordare tutti i casi e non lo facciamo, quindi al caro Jesse Plemons, che comunque qui fornisce una discreta prova d’attore, gli andava imposta una dieta.

El Camino. Recensione

Non stiamo facendo body shaming ma ripresentarlo nell’attimo in cui l’avevamo lasciato così cambiato, toglie credibilità a tutto il progetto e il lavoro finale ne risulta raffazzonato, fatto in fretta e male. Aaron Paul (Jesse Pinkman) non è cambiato per niente, identico all’ultima scena in cui lo avevamo lasciato, credibilissimo. Infatti, tra le poche note positive di tutto il film,  spicca la sua interpretazione e il modo in cui l’ha preparata.

Evidentemente lui ha seguito una dieta migliore o si è preparato con più professionalità. Non facciamo nessun tipo di spoiler e non vi raccontiamo niente, ma tutta l’opera lascia molto a desiderare. Salviamo qualche cosa, certo, perché rivedere Walter White (Bryan Cranston) ci ha emozionati e molto, sapevamo benissimo che sarebbe apparso nel film e probabilmente El Camino merita di essere visto anche per questa scena.

Nel complesso l’operazione di Netflix ci sembra un po’ forzata, indirizzata a recuperare qualche abbonamento scaduto, una spolverata al vecchio prodotto vincente che nulla aggiunge ma soddisfa soltanto l’interrogativo “che ne sarà di Jesse?”.

Gli appassionati hanno ovviamente l’obbligo morale di guardarlo ma secondo noi non debbono aspettarsi molto. Una delusione mitigata da qualche bel paesaggio e diversi amici rincontrati. Niente di più. Andava fatto per ragioni commerciali ma non aspettatevi grandi emozioni! 

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Redazione

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