Come scrivere un buon curriculum vitae

Sei in cerca di lavoro? Comincia con lo scrivere un curriculum vitae che funzioni. Sii sincero, non inventare contenuti e poniti sempre obiettivi concreti nella vita. Nell’articolo di oggi parleremo di come scrivere un buon curriculum vitae e nello specifico:

  • Formato del CV
  • Contenuti
  • LinkedIn
  • Studenti universitari
  • Formazione

Prima di trarre le nostre conclusioni insieme abbiamo però dedicato una sezione sull’integrazione scuola-lavoro che ci piacerebbe foste voi giovanissimi a completare o tramite il box commenti o sui nostri canali social.

Quando si applica per un posto di lavoro, il curriculum vitae è il tuo biglietto di presentazione e siccome le aziende di CV ne leggono molti, vediamo come scrivere un buon curriculum vitae che non sia destinato a finire nel cestino reale o digitale.

Partiamo da tre parole chiave su cui puntare che non devono mai mancare in un curriculum vitae: la competenza, l’esperienza e la personalità.

Le prime due si ricollegano all’ambito dello studio teorico e poi al conseguente applicativo pratico, la terza si riferisce ad un altro tipo di competenza strettamente connessa all’organizzazione della personalità del candidato che rimanda in un certo senso al discorso sulle intelligenze di Gardner .

Vediamo dunque come integrare questi fattori e partiamo dalla superficie del curriculum. L’occhio vuole la sua parte è vero ma poi la sostanza ci deve essere e in profondità bisogna anche andare.

Formato del curriculum

Le opinioni riguardanti la presentazione del curriculum sono diverse: formato europeo o formato creativo?  La nostra risposta è “dipende” e voi mi chiederete “dipende da che”?

Semplice. Dal formato che l’azienda vuole per il curriculum che è sempre specificato nell’annuncio di lavoro a cui rispondete. Si dice che il formato europeo sia noioso perché quello creativo adottando il libero formato personale consenta maggiormente al candidato di fare marketing di te stesso in modo decisamente migliore. In realtà è questione di opinioni perché si può essere originali ma anche esaustivi con un formato standard. L’unico difetto del formato europeo è forse il layout tabulare che spesso comporta qualche problema nell’aggiungere poi i dati. 

Comunque se l’azienda richiede di applicare per un posto con il formato europeo bisognerà usare tale formato. Siate essenziali, di impatto puntando su una particolare esperienza lavorativa e quello che vi ha lasciato e soprattutto – senza mentire – lasciate emergere le vostre competenze sociali del tipo “lavoro bene con gli altri”, “quando ho una scadenza la rispetto perché è gratificante riuscire a portare a termine un buon lavoro”, “dai meeting aziendali imparo molto dai miei superiori in termini di attitudine al lavoro, professionalità e competenza sociale”. Tutto ciò senza esagerare perché la sviolinata non è detto che piaccia a tutti.

Nel caso invece non applichiate per una posizione ma la candidatura sia libera tramite posta elettronica, il nostro  consiglio è quello di mandare (se non diversamente specificato) un CV in formato standard e un CV in formato europeo.

Ricordate che se forma e contenuto di un CV colpiscono (e non devono necessariamente essere 20 pagine) avete fatto il 50 % del vostro marketing. Quando vi chiameranno per un colloquio conoscitivo starà a voi fare il rimanente 50.

Contenuti

Parola d’ordine è non inventare. Ricordate sempre che molte aziende (non tutte) adottano criteri americani per indagare sui futuri dipendenti come le “referenze” per sincerarsi che ciò che avete dichiarato sia vero. 

Nel CV formato europeo le referenze credo ci siano. Quindi non inventate esperienze lavorative e stage che non avete fatto. Se l’azienda scopre che avete mentito, vi siete giocati ogni possibilità d’impiego e poi credeteci le aziende  “parlano” tra loro anche con i competitors.

Come scrivere un buon curriculum vitae

Nel curriculum vitae va completata ogni sezione con cura e dovizia di particolari. Il tono deve essere umile, dovete sempre farvi vedere pronti a imparare cose nuove. Dunque tono umile ma anche risoluto e sicuro che le competenze e l’esperienza accumulata in precedenti mansioni dello stesso tipo o di tipo diverso vi abbiano davvero arricchito. Dosate sicurezza e umiltà. Magari citate qualche lettura su argomenti inerenti il vostro lavoro e il top del top è se avete anche pubblicato voi qualcosa su riviste scientifiche.

Un esempio banale: “sono fortemente motivato/a nella conoscenza di tutto ciò che riguarda le nuove tecnologie. Ho letto sulla rivista scientifica  x,y,z… questa cosa e trovo i risultati raggiunti attraverso la sperimentazione davvero incredibili. Nelle mansioni in precedenza svolte facevo parte di un gruppo di lavoro (o dirigevo un gruppo di lavoro) che si occupava proprio di ciò e credo che o confermo di…”

Includete tutto anche le esperienze che potrebbero sembrarvi prive di significato o comunque avere una rilevanza solo in termini di arricchimento personale di cui le aziende potrebbero non essere interessate.

Credeteci lo sono. Per molto tempo ho lavorato su base volontaria a scuola per l’integrazione dei ragazzi stranieri. Ho poi incluso questa esperienza tra le precedenti esperienze lavorative e al momento ricevo diverse proposte, anche fuori Roma, da parte di enti che mi propongono una collaborazione vera in ambito di didattica e coaching lingusitico… ripeto… collaborazione vera e non un’altra esperienza di volontariato. Poi lo sapete come in paesi tipo l’America, gente che ha fondato le proprie aziende ha magari cominciato lavorando come commesso nei fast food. Ogni contenuto ha un suo impatto se orchestrato ad arte e strategicamente. Quindi siate reali e cominciamo a cambiare determinate mentalità retrograde.

LinkedIn

E’ il motore di ricerca dedicato alle professioni. E’ vero che molti lo scambiano per FB e lo usano come diario personale ma ci sono casi di persone che hanno trovato più volte lavoro su LinkedIn consultando attentamente e dedicando diverse ore del proprio tempo alla ricerca di lavoro. 

LinkedIn risolve il problema del formato perché su LinkedIn avete modo di scrivere il vostro curriculum come volete e soprattutto avete la possibilità di seguire determinate aziende che vi interessano, commentare i loro post, aggiungere il vostro contributo.

Nella mia pagina Linkedin alla sezione progetti personali ho inserito infatti molte notizie sul mio canale didattico youtube e a seconda della circostanza condivido post del mio sito e video del mio canale e ho notato nel corso del tempo un maggiore interesse delle aziende nei confronti della mia professionalità (il mio campo è la didattica, la formazione e la traduzione).

Personalmente senza girarci intorno: meglio LinkedIn mille volte se usato bene rispetto ad interinali e centri per l’impiego dove usano ancora computer con sistema operativo windows 98. Che lavoro trovate là? Lasciate ai 5 bimbi dell’asilo (senza offesa per i bambini che sono molto più coscienti) la credenza di poter ricostituire queste strutture in poco tempo.

Quindi amici dal momento che viviamo in un’era social, tra i tanti account privi di rilevanza e che non vi portano assolutamente nulla in termini economici e di crescita, se non tanta tristezza e solitudine nel leggere determinati contenuti che provano a che livello si riduce l’essere umano, pensate seriamente di aprire un account LinkedIn per pianificare il vostro futuro. 

Studenti universitari

Vi ho messo per ultimi ma non lo siete affatto. Anzi rappresentate la nostra speranza per dare un futuro migliore a questo nostro piccolo paesino naïf perché al momento so che l’Italia non vi dà nulla e ve ne andate giustamente. Vi ho messo per ultimi solo perché a differenza di chi ha già anni di esperienza lavorativa, gli universitari, o non hanno esperienza lavorativa o ricoprono lavoretti saltuari. Ragazzi mettete tutto anche i lavoretti saltuari e ricordatevi sempre di specificare la vostra mansione lavorativa, quanto avete appreso e come tale esperienza vi ha cambiato in qualità di persone. Aggiungete seminari o corsi universitari specifici e soprattutto nel caso siate cultori di una determinata materia, riportate tutti gli interventi a cui avete preso parte come uditori o mediatori. 

Non scoraggiatevi anche se non avete molte esperienze lavorative. Chi si occupa di recruitment nelle aziende e lavora all’ufficio del personale può rimanere comunque piacevolmente sorpreso anche da un curriculum un po’ meno nutrito se la persona si presenta bene (di cui la conferma al colloquio conoscitivo).

Non è infatti da escludersi che vi possano assumere e farvi fare un periodo di affiancamento con un senior per acquisire le competenze necessarie.

Formazione

Sempre, perenne e per tutta la vita. Dovrebbe essere fornita dalle aziende stesse. Però in caso contrario due soldi per la vostra formazione spendeteli sempre: lingue e informatica principalmente. Tenete a mente che, indipendentemente dal posto fisso, se avete voglia di cambiare lavoro e confrontarvi con altre realtà aziendali, la formazione vi serve.

Integrazione scuola lavoro

Forniteci voi il vostro feedback tramite il box commenti o utilizzando i canali social. E’ insieme a voi che vorremmo costruire questa rivista.

Conclusioni

Il lavoro non c’è? Amici, sì e no. E’ complesso rispondere perché è complesso il quadro di chi cerca lavoro oggi e chi cerca lavoro sperando di non trovarlo. Voi però, a tutte le età, non dovete mai smettere di cercare. Da quando ho cominciato a lavorare dopo la laurea nel lontanissimo 2003, il lavoro l’ho sempre trovato. Se sono stata ferma è stato solo per motivi di salute.  Ho trovato lavoro perché lo cercavo e non mi sono mai arresa. Ho curato la mia formazione e cercato lavoro. Non potevo permettermi di non pagare il mutuo e per rispetto a me stessa non potevo  incoraggiare atteggiamenti commiseratori che mi portavano a stazionare su un divano davanti alla TV e stare male per un rapporto lavorativo finito male e per un lavoro che tra l’altro mi piaceva molto. L’essere umano ha una capacità incredibile di andare avanti e adattarsi.

In un mondo dove la politica stessa disprezza il lavoro e lo studio mascherandosi per chi difende questi diritti, cerchiamo di aprire gli occhi e il cervello perché basta fare un giro in Europa e capire che se la gente lavora e prende determinati stipendi forse è perché la politica è più seria e ci sono meno ladri che siedono sulle poltrone.

I salari sono bassi, gente. Lo so. E’ avvilente. Quando ho cominciato nel 2002 appena fresca di laurea e con il massimo dei voti, percepivo un assegno di  300 euro a part-time. Avevo poca esperienza e quindi mi serviva farne molta. Poi siamo onesti, dai, se si ha voglia di lavorare da qualche parte si deve pure cominciare. 

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Chiara Bellucci

Humanities – Divulgazione digitale nasce da un’idea di Chiara Bellucci, Dottorato di ricerca in Scienze Umanistiche con valutazione finale: ottimo. Completano il profilo professionale i 24 CFU richiesti per l’insegnamento di cui 12 crediti formativi conseguiti presso l’Università Telematica Internazionale Uninettuno: – Psicotecnologie: 6 crediti (Votazione 30 ) – Metodi della ricerca sulla comunicazione 6 crediti (Votazione: 30 e Lode)