Quanti suicidi in quarantena

Durante l’infinita emergenza Coronavirus aumentano le difficoltà economiche e peggiora la depressione. Se ne parla poco ma è impennata di suicidi

I fanatici del lockdown, quelli che vorrebbero prolungare la quarantena all’infinito, sono per lo più pensionati o dipendenti pubblici, ma sono anche nella maggior parte dei casi asociali cronici e cinici, persone sole che non hanno nessuno da incontrare una volta che potranno uscire di casa. Nel loro egoismo, queste tipologie di persone ignorano o peggio guardano con disprezzo a chi invece sta vivendo questo periodo come un incubo.

Nella miseria che avvolge la loro anima arrivano persino ad augurare la terapia intensiva a chi, giustamente, continua a lamentarsi di misure restrittive senza fine, misure mortali sia per l’economia di una persona ma anche per la sua salute psichica. La quarantena non è uguale per tutti, anzi, non c’è nulla di più divisivo perché mai come in questo caso pesano le differenze economiche. C’è che più permettersi di non lavorare per mesi, e chi no. Se è pur vero, ma fino a un certo punto, che tutti siamo sulla stessa barca, è certamente innegabile che quando la barca affondo i posti migliori sulla scialuppe vanno a quelli che viaggiano in prima classe.

La quarantena, insomma, genera tanta sofferenza.

E aumentano i suicidi. Solo che i giornali, specialmente quelli filogovernativi, ne parlano poco o niente, per saperne di più bisogna andare a spulciare nella rete e ricercarli caso per caso.

Se ha fatto molto scalpore il suicidio del  ministro delle Finanze tedesco dell’Assia (la regione tedesca dove sta Francoforte), Thomas Schäfer, che a soli 54 anni si è tolto la vita gettandosi sotto a un treno ad alta velocità, è passata del tutto inosservata la notizia che a togliersi la vita, negli stessi giorni è stato un giovane di 29 anni, nella provincia di Torino, dopo aver appreso del  licenziamento perché la sua azienda è stata costretta a chiudere per il prolungamento delle misure restrittive.

Salute mentale e salute fisica sono collegate

Ma i casi sono molti, specialmente tra gli anziani,  A Savona, meno di tre settimane fa, un uomo si è gettato dalla finestra di casa perché non ha retto l’isolamento della quarantena. Questo caso si aggiunge ad altri due episodi di suicidio da parte di anziani, sempre a Savona, soffocati dall’obbligo di rimanere a casa lontano da amici e parenti. Proprio ai parenti, in particolare al nipotino, l’ultimo anziano si è riferito nel suo biglietto d’addio.

“Non riesco a vedere il mio nipotino. Non ha più senso vivere così”.

Parole tristissime che lasciano molti interrogativi sulla facilità con la quale sono state imposte regole fredde, eccessivamente ferree e scevre dalla minima sensibilità.

Quanti suicidi in quarantena

A vigevano invece, dieci giorni fa, un uomo chiuso in casa con l’anziana madre, è caduto in depressione sino alla decisione fatale di togliersi la vita. L’uomo sino a poco tempo fa abitava in Liguria.

Quando sono scattati i provvedimenti restrittivi decisi dal governo per limitare la diffusione del virus Covid-19, ha deciso di mettere in vendita la casa e il podere in Riviera e si è trasferito nella provincia di Pavia. “Ho lasciato il paradiso in Liguria per finire in questo inferno”. Queste le ultime parole prima di spararsi. Sempre nella stessa provincia, il 25 aprile, un uomo si è cosparso di benzina e si è dato fuoco, inutili i tentativi di salvarlo da parte dei soccorsi.

Anche nella giornata di oggi sono ben due i casi di suicidi dovuti alla quarantena, un ragazzo a Milano si è gettato dalla finestra dopo aver ricevuto la chiamata del suo datore di lavoro, proprietario di un negozio di generi alimentari sui Navigli, che lo avvertiva del licenziamento dovuto al calo delle vendite, a Lecce invece un imprenditore di 66 anni si è tolto la vita impiccandosi nella sua ditta responsabile del commercio di frutta.

L’emergenza di cui non parla nessuno però non si ferma solo agli anziani, anche tra i giovani si registrano casi di suicidio o tentato suicidio in numero maggiore rispetto ai dati precedenti.

Il lockdown che sembra non finire mai sta fiaccando gli italiani da ogni punto di vista, negarlo significa essere dei bugiardi in malafede.

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Redazione

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