TikTok: Il social dei giovani che mostra il disagio dei boomer

Tiktok è un social pensato per i più giovani ma sta diventando il luogo dove i boomer si mettono in ridicolo

È boom di Boomer su TikTok, scusateci il giochino di parole leggermente banale ma che ben si presta per descrivere quello che sta succedendo sul famoso social network popolare soprattutto tra i più giovani.

(Ai pochi che ignorano il significato della parola “Boomer” consigliamo questo nostro articolo che spiega per filo e per segno l’origine del termine)

Boomer che sostanzialmente su TikTok non fanno molto altro oltre che rendersi abbastanza ridicoli agli occhi di quei giovani che vorrebbero conquistare.

TikTok è un social network non solo pensato per i ragazzi, ma anche costruito e concepito su misura per loro. È veloce, intuitivo, immediato, la sua comunicazione è basata esclusivamente sui video dunque su un’immagine rapida e fruibile. Non ci sono spazi per lunghi discorsi come su Facebook ed è l’opposto di Twitter, basato su pensieri scritti e che negli ultimi mesi sembra essere diventato un social destinato più agli addetti ai lavori che alle “masse popolari” di internet.

TikTok è la “cameretta dei ragazzi”, avete presente le stanze dei vostri figli o nipoti? Sono disordinate, colorate, caotiche e gli oggetti si trovano tutti in posti che a voi non vanno bene, ma quelle camerette sono perfette così perché riflettono stadi d’animo e pensieri di una generazione che non è più la vostra e che sta attraversando un’età in cui vuole sostanzialmente essere lasciata libera di sperimentare, di capire, di farsi una propria opinione e di costruire nuovi basi, diverse, su cui programmare il tempo a venire, così come a vostro tempo avete fatto voi.

TikTok: Il social dei giovani

Ma senza avventurarci troppo in speculazioni sociali e filosofiche che finirebbero solo per annoiare quei pochi che ci faranno il favore di leggere, proviamo a semplificare con dei piccoli esempi. Avete presente il disagio che provano i ragazzi quando uno dei genitori entra in camera loro mentre stanno in compagnia degli amici? Quella sensazione di imbarazzo che si impadronisce del ragazzo, o della ragazza in quei momenti? Ecco, l’arrivo dei genitori su TikTok causa lo stesso tipo di imbarazzo. “Ma quando se ne va” è il pensiero di quei momenti, mentre con il massimo sforzo si cerca di assecondare il genitore con sorrisetti, mezze parole, una serie di sì fatti con la testa e così via. Dopo qualche secondo si smette persino di ascoltare, l’unico desiderio è che il genitore richiuda la porta riconsegnando ai ragazzi la loro intimità.

TikTok è la cantina dove si canta e si fa casino, uno di quei luoghi che per definizione sono inaccessibili a genitori e persone più grandi! È lo spazio in cui i ragazzi devono sentirsi liberi di fare anche cose stupide, come una gara di rutti, e di lasciarsi andare in discorsi che agli orecchi di un pubblico maturo potrebbero sembrare senza senso, e forse lo sono, ma servono perché stimolano l’intelligenza. In posti del genere non si entra. È una regola sacra.

TikTok non è la scuola, è la ricreazione, il momento di svago che va trascorso lontano dagli occhi dei professori, non è la visita guidata al museo quando si è all’estero in gita scolastica, è la sera in cui i ragazzi si riuniscono tutti in una camera d’albergo. In quei momenti vanno lasciati soli.

Non rendetevi ridicoli

Ecco perché guardiamo con tenerezza ai “meno giovani” che adesso si stanno riversando su TikTok pronti a inondarlo con i loro “Buongiornissimo, kaffèèèè” per trasformarlo in nuovo Facebook, perché non fanno altro che rendersi terribilmente ridicoli agli occhi dei ragazzi.

Ridicoli quanto? Quanto un padre cinquantenne che alla festa della figlia si sbottona la camicia e si mette a ballare goffamente.

Ridicoli quanto una cougar single che vuole fare la fatalona con i ventenni.

Ecco quanto si rendono ridicoli.

TikTok evidenzia il disagio esistenziali dei cosiddetti “giovani dentro” che vanno a confrontarsi con i giovani veri senza saperne niente di loro.

Finché si tratta solo di questo, tuttavia, possiamo anche limitarci a sorridere. In fin dei conti a parte causare qualche espressione beffarda di disappunto altro non fanno. Il problema vero, e qui smettiamo di sorridere perché l’argomento ci fa abbastanza arrabbiare, è quando a sbarcare su tiktok in cerca di visibilità sono i politici.

Noi parliamo spesso di politica. Schierandoci senza remore e con orgoglio nell’area liberale. Ma non sopportiamo chi tampina, chi stalkera, chi va a cercare i giovani nel loro ambiente naturale per carpirne il consenso. Per accaparrarsi il loro primo voto, per iniziarli a quelle confraternite che celebrano il culto del populismo e della demagogia. Per sostituire canzoni e video simpatici con messaggi privi di spirito e acume, spesso riassumibili in slogan semplici ma vuoti, inutili.

Chi è infatti il politico italiano più presente su Tiktok? Ve lo lasciamo immaginare. Entrare anche su TikTok per fare politica è squallido, invadente e inopportuno. Purtroppo però ormai ha preso il via e non finirà, il virus della propaganda incessante, 24 ore su 24, sta arrivando anche lì e contagerà giovani menti così come ha contagiato individui più maturi. Non hanno gli anticorpi loro come non li abbiamo noi, e non possiamo fare niente, solo manifestare dispiacere per questa situazione, per questa invadenza mostrata dagli adulti nei confronti dei ragazzi.

Grazie per l’attenzione. Fateci sapere cosa ne pensate.

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Redazione

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