Il nostro Incontro con Vanzuk

Che rapporto hai con il Tempo?

Il tempo è la mia ossessione. Ho la casa piena di orologi, ho fatto diverse opere utilizzando orologi, ingranaggi di orologi, ritagli di orologi. Il tempo manca sempre, bisogna trovarlo per fare tutto, per gestire la famiglia, per il lavoro, per le proprie passioni. Guardandosi alle spalle però si vede tutto quello che è stato fatto e questo serve anche per trovare la spinta per andare avanti.

Dentro questo quadro c’è Crono nascosto. Non tutti riescono a vederlo, alcune volte appare, poi scompare, poi riappare a suo piacimento.

Secondo te in Italia si fa abbastanza per la valorizzazione dell’arte e della cultura? Sicuramente si può fare di più, dato il patrimonio artistico di cui l’Italia è dotata. Quello che fa la galleria Artsharing dove sto esponendo ora, è un esempio di quello che si potrebbe fare anche su più larga scala. Offrire spazi di condivisione, di scambio, di cultura.

C’è un ricordo del tuo percorso che ti sta più a cuore degli altri, un aneddoto o una particolare sensazione provata che ti piacerebbe condividere con noi?

Sono rimasta molto contenta quando è arrivata a casa la copia del libro di poesie scritte dal mio amico Luigi Alfio Circhetta e da me illustrate. Ho aperto la prima pagina e leggendo la poesia “Il cielo stellato” mi sono commossa. Il libro si intitola “È che io ti amo molto”, un libro dolcissimo, un incontro di anime. È strano perché io vedo quello che lui scrive e lui scrive quello che io vedo; spero collaboreremo ancora in futuro!

Tra i grandi del passato, chi sono i tuoi maestri, quelli che con le loro opere più hanno contribuito alla tua formazione, o semplicemente quelli che ammiri di più per tecnica e creatività? La mia passione per il collage è iniziata osservando le opere di Luzzati. Mi dispiace non averlo potuto conoscere, per ringraziarlo per avermi ispirato. Klimt mi piace particolarmente per l’uso dell’oro e per la raffinatezza delle sue dame e più in generale delle sue immagini; utilizzo spesso ritagli delle sue opere per creare le mie.

Questo ne è un esempio

L’uomo del violino

Progetti futuri?

Il mio desiderio sarebbe quello di far diventare la mia arte una professione a tempo pieno, anche se mi rendo conto che sembra più un sogno piuttosto che un obiettivo. Del resto, la pandemia ha insegnato molto anche in questo senso.

Come progetti futuri tangibili c’è la voglia di esplorare il campo della ceramica. Mi piacerebbe frequentare un corso ed impararne i segreti. Chissà che questo non sia l’anno buono!

PAGINA FACEBOOK CULTURALIA

LE NOSTRE INTERVISTE

Condividi

Redazione

La nostra redazione comprende vari articolisti che imparerete a conoscere di volta in volta leggendo post specifici. Il lavoro di "squadra" rimane identificato come redazione