Il Cyberbullismo

Il fenomeno del cyberbullismo ha raggiunto numeri preoccupanti negli ultimi anni.

Da un accurato studio svolto da Save the Children è emerso che circa il 72% degli adolescenti percepisce il cyberbullismo come il più pericoloso.

Un dato condivisibile , considerando che questo tipo di condotte ha lo scopo di provocare nella vittima un profondo senso di insicurezza e inadeguatezza che a lungo andare può condurre anche ai gesti estremi.
Molto spesso questo risultato è facilitato dalla mancanza di strumenti che facilitino il riconoscimento del pericolo in via preliminare. Esattamente per questo motivo nel 2014 è nato lo @zanshin_tech, un’arte marziale che insegna a giovani e adulti come difendersi telematicamente dai cyberbulli.

Il Cyberbullismo


Per quanto riguarda invece le istituzioni qualche anno fa è stata introdotta la legge n. 71/2017 che definisce il fenomeno come “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.

Come difendersi.


Non solo, tale legge prevede la possibilità per gli/le ultraquattordicenni (o viceversa per i genitori)  di richiedere ai/alle gestori e amministratori di siti internet e social media, l’eliminazione, il blocco o l’oscuramento di contenuti diffusi nella rete. Se nelle successive 24 ore il/la gestore non avrà provveduto, l’utente si potrà rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali che dovrà procedere alla rimozione entro 48 ore.
Oltre a ciò, per l’autore/autrice della condotta lesiva ( avente tra i 14 e i 18 anni) è prevista la possibilità, in via amministrativa, di subire una procedura di ammonimento dinanzi al Questore, salvo che la condotta stessa non configuri propriamente un’ipotesi di reato per cui sia stata sporta denuncia o querela (es. diffamazione, minaccia, atti persecutori, ecc.). 

Il Cyberbullismo

Grazie alla tecnologia il bullismo “classico” ha acquisito nuovi strumenti attraverso cui manifestarsi: sms, mms, foto, video, e-mail, chat, istant messaging, siti web, telefonate, e verosimilmente molti altri ne acquisirà con l’evolversi delle tecnologie. 

Con questa evoluzione il bullismo è diventato cyberbullismo (bullismo elettronico).

Le aggressioni, le offese verbali, le intimidazioni, le persecuzioni, generalmente consumate in ambiente scolastico, sono adesso realizzate anche mediante strumenti elettronici e, quindi, potenzialmente in ogni luogo e contesto cui la tecnologia può arrivare. 

La portata, già di per sé dannosa, del fenomeno è stata dunque amplificata dall’utilizzo di queste nuove modalità che ne determinano le caratteristiche peculiari. 

Il cyberbullismo infatti:

  • Va oltre oltre l’orario scolastico perseguitando il malcapitato 24 ore su 24, anche tra le mura domestiche (pervasività)
  • permette la diffusione dei materiali con cui si compie l’abuso in ogni parte del mondo (ampiezza della portata);
  • consentendo al bullo di mantenersi invisibile, aumenta il senso di impunità e, dunque spesso, l’aggressività delle condotte (anonimato – volontarietà);

Il cyberbullismo inoltre:

  • può riguardare tanto rapporti tra coetanei, quanto casi in i cyberbulli sia, in realtà, un adulto (anonimato – differenza di potere);
  • determina spesso la confusione o la minimizzazione di responsabilità tra chi perpetra le condotte lesive qualificate o come atti di gruppo in cui il soggetto principale agente non è identificabile o come semplici scherzi (deresponsabilizzazione).

Alcune tipologie di Cyberbullismo

Come su detto, le tipologie di cyberbullismo sono in continua crescita ed evoluzione. Nonostante ciò, diversi studi hanno evidenziato quali siano le modalità più diffuse al tempo attuale:

Impersonation (Scambio di persona) consiste nel violare l’account di qualcuno e nell’inviare qualsivoglia tipo di materiale ad altri fingendosi la persona titolare dell’account. Se il contenuto viene pubblicato sul profilo personale si tratta di Fraping);

Harrassment (Molestia): Questa forma di bullismo ha la caratteristica di durare nel tempo. Comprende messaggi minacciosi e offensivi e rappresenta la categoria più ampia di comportamenti lesivi. Può sfociare addirittura nella molestia sessuale (commenti sul corpo, aspetto, sesso o genere). In situazioni gravi e ripetute può diventare Cyberstalking.

Masquerading:
si verifica quando il bullo o la bulla creano un profilo o un’identità inventati online con l’unico scopo di ingannare la vittima.

Trickery: Si tratta di un falso rapporto di amicizia tra il bullo e il suo bersaglio. Lo scopo è ottenere la fiducia di della vittima per poi abusarne;

Outing/Doxing: spesso consegue al Trickery. Consiste nell’indurre il bersaglio a svelare informazioni e/o dati sensibili al fine di diffonderli senza consenso per umiliare i diretti interessati. Si va dalla diffusione di foto o documenti, alla condivisione dei messaggi personali in gruppi privati online.

Denigration/Dissing: consiste nell’inviare o pubblicare pettegolezzi su una persona per danneggiare la sua reputazione o le sue amicizie

Flaming: consiste nel pubblicare o inviare direttamente messaggi violenti e volgari al proprio bersaglio con il preciso intento di indurlo a litigare online (simile ma non del tutto è il Trolling);

Cyberbashing: avviene quando un gruppo di ragazzi maltratta o picchia un coetaneo riprendendosi al fine di pubblicarne il video su internet;

Leggi anche “La sessualità dei teenager ai tempi di internet”

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Redazione

La nostra redazione comprende vari articolisti che imparerete a conoscere di volta in volta leggendo post specifici. Il lavoro di "squadra" rimane identificato come redazione

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Una risposta

  1. 22 Aprile 2023

    […] Con il sextortion, i criminali spesso minacciano di diffondere le tue immagini o video personali se non segui le loro richieste. Possono anche ricattarti inviando prove falsificate della tua attività online e promettendo di pubblicarle su Internet se non paghi. Inoltre, alcuni criminali possono usare il controllo remoto del computer per installare software maligno o rubare dati confidenziali dal tuo dispositivo. Può essere considerato una forma di cyberbullismo. […]