James Woods: la Hollywood di Trump

Da star del cinema a trumpista di ferro. Uno dei pochi attori che sostiene fortemente il presidente americano

A quanto pare non è vero che dalle parti di Hollywood sono tutti democratici e schierati contro l’attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump.

Che Hollywood sia di sinistra è insomma un falso mito anche se bisogna riconoscere che i democratici sono la maggioranza.

La Hollywood repubblicana

C’è anche una Hollywood repubblicana e c’è sempre stata, da John Wayne a Charlton Heston passando per James Stewart e Robert Duvall per finire naturalmente con il leggendario Clint Eastwood che non ha mai negato il suo appoggio nelle campagne elettorali dei repubblicani conservatori, attirandosi anche critiche violente da parte del mondo dello spettacolo un po’ in tutto il mondo.

Sylvester Stallone merita un discorso a parte: potrebbe sembrare un conservatore di ferro e spesso nei suoi film è proprio quella l’immagine che trasmette, nel 2008 ha anche dato il suo sostegno John McCain ma lui si è sempre dichiarato politicamente ateo. Sono molti quindi gli attori dichiaratamente repubblicani e alcuni di loro, almeno all’inizio, hanno persino speso qualche parola di sostegno per Trump.

Come Jon Voight che durante la campagna elettorale per le presidenziali 2016 dichiarò “Donald è divertente ma soprattutto è onesto. Quando ha deciso di correre per la presidenza, so che lo ha fatto con una vera e propria convinzione per portare questo paese verso la prosperità. Lui è l’unico che può farlo. Senza fronzoli, nessuna confusione, solo con la verità” o come Stephen Badwin, il più giovane del clan  che sulla CNN mandò una vera e propria dichiarazione d’amore a Mr. Trump. “Penso che sia fantastico. Lo amo. Penso che sarebbe un grande presidente. Non è un politico, e non gli importa di quello che pensano le persone. E questo è il motivo per cui è in aumento nei sondaggi. Lui dice quello che pensa.”

Attualmente però molti di questi sostenitori della prima ora, all’inizio mossi da un ingenuo entusiasmo,  sono tornati in silenzio, specialmente negli ultimi giorni. James Woods no. Lui si è proprio messo al fianco di Trump e intende restarci.

James Woods: la Hollywood di Trump

Per quei pochi che non lo conoscono James Woods è il co-protagonista del capolavoro di Sergio Leone “C’era una volta in America” dove recita a fianco di Robert De Niro e con il quale si è trovato a dividere il set anche in altre occasioni, come in Casinò. È uno degli attori preferiti di Oliver Stone che l’ha voluto con sé in Salvador,  Gli intrighi del potere – Nixon e Ogni maledetta domenica (il mitico film sul football con protagonista Al Pacino)

Parliamo quindi di una star di Hollywood, non dell’ultima comparsa in cerca di fortuna arrivata a Los Angeles su un autobus partito dal Colorado. 

Figlio di un ufficiale dell’intelligence, prima di dedicarsi alla fortunata carriera d’attore James Woods ha frequentato anche la facoltà di scienze politiche presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology, è inoltre membro del MENSA, una specie di club di intelligentoni che raggruppa gli uomini con il più alto quoziente intellettivo del mondo, quello di James Woods è pari addirittura a 180! (Stephen Hakwing aveva un misero 160, Einstein non ha mai fatto il test ma il suo QI è stato calcolato dagli esperti compreso tra 160 e 190. C’è anche la possibilità quindi che Woods sia più intelligente di zio Albert)

Nominato 2 volte agli Oscar e ben otto volte ai Golden Globe, riuscendo ad aggiudicarsi il premio per Salvador, ha vinto tre Emmy di cui uno per Promise nella categoria miglior attore.

Parliamo dunque di un uomo istruito, molto intelligente e con una carriera che possiamo definire stellare alle spalle, eppure guardando  i suoi tweet ci sembra di trovarci di fronte a un classico trumpista nazionalista, amante delle armi, autoritario, fanatico dei muri e della sicurezza; non propriamente un progressista per intenderci.

Scatenato su Twitter

Durante questi giorni di protesta l’attore non perde occasione per dare il suo appoggio, sbandierandolo sul suo account dov’è seguito da 2,4 milioni di persone, al presidente Trump usando anche parole forti spesso al limite del fanatismo e dell’esaltazione.

Non si sottrae neanche allo scontro con gli altri utenti ricorrendo, in più di qualche occasione, alle offese personali.

Sinceramente da un uomo brillante come lui non ce lo aspettavamo. E ci risulta difficile anche credere che James Woods stia cercando di ingraziarsi qualcuno, uno come lui non ne ha bisogno e poi si è ritirato dal cinema di sua volontà già da qualche anno e se volesse rientrare non gli mancherebbero certo le proposte. L’unica ipotesi, del tutto campata in aria, e che si stia proponendo come prossimo candidato repubblicano, ma è un pensiero del tutto nostro che non trova conferma da nessuna parte, per fortuna.

Non abbiamo niente contro i repubblicani, semplicemente se fossimo americani non li voteremmo mai ma alcuni di loro, è giusto dirlo, sono persone preparate, di grande intelligenza e cultura.

I repubblicani americani non c’entrano niente con Trump, così come la destra italiana non c’entra niente con Salvini. Entrambi, sia Trump che Salvini, sono estrema destra, la destra becera, populista e pericolosa, quella destra nazionalista e anche un po’ razzista. Ci stupisce quindi che un personaggio del calibro di James Woods sia diventato uno dei sostenitori più agguerriti di Trump, uno dei tanti fanatici che porterebbero la più grande nazione del mondo dentro una guerra civile. Ci stupisce, e ci dispiace.

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Redazione

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