Keep Breathing. Recensione.

Un thriller survival rovinato da un retroscena incredibilmente noioso.

La nuova serie con Melissa Barrera su Netflix, “Keep Breathing”, promette di essere un grande thriller di sopravvivenza ambientato nella natura selvaggia del Canada occidentale. Ma vale la pena vederla? Leggi la recensione completa per scoprirlo.

Keep Breathing. Trama

Dopo che il suo aereo privato si è schiantato nelle terre selvagge del Canada, l’unica sopravvissuta Liv (Melissa Barrera), incinta, deve combattere sia un freddo spietato che i demoni personali del suo passato. Nel frattempo deve anche restre viva.
Dato che nessuno sa che è una naufraga, sarà in grado di tornare alla civiltà? O diventerà uan nomade della giungla?
Dovrai guardare la serie per scoprirlo.

Keep Breathing. Recensione.

Cosa c’è di buono in Keep Breathing?

Le storie alla Castaway non sono una novità. Tuttavia, ogni volta che c’è una storia di un naufrago è sempre qualcuno che è bloccato in qualche isola sperduta. Questa è una delle rare occasioni in cui il naufragio è ambientato in un luogo completamente diverso, tra fitte e fitte foreste di pini del Canada occidentale. Questo di per sé richiede una trama fantastica e i produttori sono riusciti a creare con successo una prospettiva elettrizzante ma che rischia, appunto, di rimanere solo una prospettiva.

I luoghi in cui è stato girato “Keep Breathing” sono stupendi.
Da spettatore ti viene subito voglia di visitare queste bellezze naturali. Man mano che lo spettacolo avanza e ti rendi conto che questi luoghi però non sono luoghi turistici divertenti e potrebbero diventare mortali e pericolosi se resti bloccato lì.

Una fotografia ottima quindi, frutto del lavoro di Jon Joffin e Alicia Robbins. Queste immagini rendono lo spettatore totalmente assorbito dagli splendidi luoghi con il loro brillante lavoro. Riprese con drone, angolazioni ravvicinate e riprese macro, “Keep Breathing” è uno spettacolo visivo.

Melissa Barrera porta il peso dello spettacolo su di lei e si è comportata bene. Nonostante il suo personaggio non sembri un osso duro all’inizio, Barrera riesce a rendere l’idea di una che non molla mai.

Ogni volta che è bloccata indifesa e prova dolore in una o nell’altra situazione, stai facendo il tifo per lei. Le stai dicendo di non arrendersi e arrivare alla fine. La serie di emozioni che mostra dalla disperazione, dall’angoscia e dalla frustrazione fino alla gioia mentre celebra piccole cose come accendere un fuoco o riuscire a far bollire l’acqua è lodevole.

Cosa non funziona

Scrittura sciatta e cattiva direzione

La scrittura dello spettacolo da parte di Brendan Gall, Martin Gero e Iturri Sosa è il vero punto debole della serie. Ci sono numerosi buchi di trama e scappatoie che noterebbe anche un profano.

Se rimani bloccato nel mezzo di una fitta foresta, ti aspetti di vedere molti animali selvatici, vero? Purtroppo, “Keep Breathing” ha solo una piccola scena in cui un orso si avvicina alla pozza d’acqua, altrimenti non c’è una sola occasione in cui ci sia un incontro con la fauna selvatica o anche un semplice ringhio nelle vicinanze.

La regia di Maggie Kiley e Rebecca Rodriguez perde la concentrazione fin dall’inizio. In un thriller di sopravvivenza lo spettatore si aspetta un po’ di brivido, non è venuto ad ascoltare i noiosi retroscena di traumi infantili. Sì, va bene che nel mezzo di una giungla, scacciato dal mondo intero, uno inizi a riflettere e persino ad avere allucinazioni sul passato, ma non dovrebbe mai diventare il fulcro dello spettacolo. In “Keep Breathing” Kiley e Rodriguez hanno trascorso quasi l’80% del tempo sullo schermo nei retroscena e nelle allucinazioni del passato. Tutte scene che potevano essere facilmente abbreviate, per far spazio a qualche scena vera di “sopravvivenza”

Anche il ritmo non è quello di un survival e spesso diventa lento, schematico e noioso.

La colonna sonora di Blake Neely non trasmette emozioni, è piatta, non aggiunge niente.

Verdetto

Nonostante sia un thriller di sopravvivenza, “Keep Breathing” ha un ritmo incredibilmente lento. Piuttosto che scavare in profondità nei brividi di una donna bloccata nel mezzo di una fitta foresta, la storia si concentra maggiormente sul retroscena del personaggio. Se i combattimenti con i demoni del passato fossero stati ridotti e fossero stati aggiunti più brividi “Keep Breathing” avrebbe potuto essere un ottimo prodotto. Purtroppo invece una trama fantastica è stata sperperata con una scrittura sciatta e una direzione poco brillante.

Potete evitarlo, se non trovate di meglio.
Diamo 2 stelle, solo per la brillante fotografia e le splendide ambientazioni.

Cinema e serie TV

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