Di Maio. Fine ingloriosa di un paraculo

Bugiardo, opportunista, falso come Giuda. Giggino non è stato rieletto in parlamento.

Di Maio è stato senza ombra di dubbio uno dei politici più squallidi che si siano seduti nel nostro parlamento. La sua totale inadeguatezza è il risultato di così tante mancanze che elencarle diventa impossibile. Sottolineare, ancora la volta, la sua ignoranza e la sua impreparazione, sarebbe, a questo punto della storia, un mero quanto inutile esercizio di stile fine a se stesso.

Non solo è stato il ministro degli esteri peggiore che l’Italia abbia mai avuto, no, perché Luigi Di Maio non è solo un pessimo politico ma è anche e soprattutto una brutta persona.

Ha rappresentato perfettamente i difetti più aberranti non solo del politico, ma appunti proprio dell’italiano medio.

Una persona senza valori, capace di accusare il PD di abominevoli nefandezze sui bambini salvo poi cercare di elemosinare un seggio proprio al PD (il quale ha accettato suicidandosi, ma questo è un altro discorso)

Bugiardo come nessun altro. Falso, con quella sua aria da piazzista sempre in cerca di rifilare una fregatura a qualche cliente.

Presuntuoso al punto di credere di poter addirittura formare un proprio partito, scaricando quella forza politica, il M5S, che a torto o ragione era stata comunque artefice delle sue fortune.

Di Maio. Fine ingloriosa di un paraculo

Paraculo, stando ai dizionari, è una parola che nasce come un dispregiativo sessuale. Non sia mai! Lungi da noi!

La usiamo alla “romana” e solo in quel senso, e a Roma il paraculo è l’opportunista, quello che, specie in maniera occulta, cerca di volgere una situazione a proprio vantaggio. Il paraculo è levantino, sa navigare nello scorrere degli eventi, sa compiacere e approfittare per il fine ultimo.

E questa definizione è perfetta per Di Maio. Che nessuno provi a dire il contrario.

Una fine ingloriosa. Sotto, e di molto, l’uno per cento. Finisce con il silenzio della sua sede abbandonata da tutti durante le dirette TV. Una disfatta con pochi eguali nella storia delle elezioni politiche.

Sì certo, non conosciamo bene i prossimi deputati e senatori, tra loro ci saranno come sempre persone ignoranti e mele marce, ma intanto una cosa possiamo dirla con certezza: Senza Di Maio il nostro Parlamento è già un posto migliore!

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Redazione

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